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Roberto Gualtieri, un flop dietro l'altro: Giubileo, ecco tutte le opere in ritardo

Roberto Gualtieri

Antonio Castro
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Roberto Gualtieri confida nella benedizione di Papa Francesco. E non solo per salvarsi l’anima. Ma per evitare una figuraccia planetaria. Al momento - e lo puntualizza una nota di fine aprile di Palazzo Chigi del Commissario di governo per il Giubileo della Chiesa cattolica - sono stati avviati 58 cantieri, il 51% del totale. Avviati a Roma (e non solo) vuol dire che si è transennata un’area. Ma tra avviati e conclusi ci passa un inferno di atti burocratici, lungaggini, ricorsi, problemi (archeologici e pratici), da far svenire. Alzi la mano chi ritiene che si arriverà al 1 gennaio con tutte le 116 «opere indifferibili programmate» completate e funzionanti. Mancano 5 mesi e una manciata di giorni al 1 gennaio 2025. L’Anno Santo ordinario (Bergoglio nel 2015 ne aveva già proclamato a sorpresa uno straordinario) non aspetta nessuno. E non si tratta di quattro sampietrini da mettere a dimora, qualche bus ibrido da sostituire (Roma vanta una delle flotte del trasporto pubblico locale più datata d’Italia, dati Asstra), ma da sistemare una grandinata di fermate bus e mettere a dimora chilometri di binari urbani, realizzare dei sottopassi.

Vediamo i numeri. I 58 interventi/cantieri avviati - l’Agenzia di stampa specializzata Ageei (Agenzia sull’energia e le infrastrutture) ha messo in colonna i numeri- pesano per un costo complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro (lo stanziamento a bilancio è di 1,6 miliardi). I cantieri avviati rappresentano due terzi (67%) della spesa complessiva. Attenzione: non è che il 67% delle famose 116 “opere indifferibili” siano già tutte in lavorazione. Ma che il Commissario (Gualtieri) avrebbe completato l’affidamento e quindi o sono iniziati o inizieranno nei prossimi mesi. In Campidoglio per disinnescare la polemica montante («finirete i lavori dopo la chiusura dell’anno Santo»), provano a impastare un po’ di numeri: la percentuale delle opere finanziate «sale ulteriormente se, tolte le altre fonti di finanziamento, si considerano solo i fondi giubilari: su 974 milioni di euro totali, sono partite quindi opere per 735 milioni, ossia è già impiegato il 75% del totale stanziato».

 

 

Se fosse così facile con i miliardi di euro del Pnrr (122,6 miliardi di euro in prestiti e 71,8 miliardi di euro in sovvenzioni), a Bruxelles basterebbe dire che «sono impegnate risorse per “tot miliardi”. Peccato che con i contabili europei non funzioni così. E neppure con il Vaticano. Un dettaglio di ieri, non proprio marginale, la dice lunga sui problemi che rischiano di irritare buona parte dei previsti 30 milioni di pellegrini attesi dai prossimi mesi nella Capitale. Bello arrivare a Roma, ottenere l’indulgenza giubilare, oppure concedersi un giretto tra Colosseo e Fori imperiali. Piccolo problema: l’aeroporto di Fiumicino è, e resterà, senza collegamenti ferroviari da poco prima di mezzanotte all’alba. Ieri, all’ultima riunione della commissione Capitolina Mobilità, «non è stata trovata una soluzione al problema» della sospensione delle navette tra 1,3 e le 4,30 del mattino. Si sono incontrati i rappresentanti di Adr e Rfi. I vertici degli Aeroporti di Roma - principale società di gestione aeroportuale che si sta attrezzando per reggere all’impatto di questa massa di pellegrini- e non sono riusciti a convincere i colleghi di Rfi (rete ferroviaria Italiana, Fs) a prolungare il servizio. Il confronto tra l’ingegner Andrea Giordano (Adr) e il collega Stefano Sberna (Rfi), è finito con una fumata nera. Pessimo presagio per un evento papale.

«Abbiamo manifestato l’esigenza di un collegamento notturno su ferro già da febbraio, scrivendo a Regione e a Trenitalia», ha ricostruito il manager di Adr. Una «criticità che si acuisce pensando che già quest’anno c’è stato un aumento del traffico aereo da record e il prossimo anno...». Purtroppo c’è un gap di capacità d’offerta. E il sistema attuale non è degno di un aeroporto internazionale come quello della città di Roma. Vorremmo aprire un tavolo, magari verificando la possibilità di un servizio dall’aeroporto ad un’altra stazione rispetto a Termini. In particolare abbiamo chiesto l’attivazione di linee regionali dalle 4.30 verso l’aeroporto e di ripartenza da Fiumicino all’1.30 di notte». Ma «non ci sono margini per inserire ulteriori servizi nella parte notturna», ha ribattuto Stefano Sberna «Oggi l’ultimo treno parte alle 23.43 mentre nella notte si svolge l’attività di manutenzione».

Peccato che senza il raddoppio della linea con nuovi binari il problema «appare insormontabile». E i turisti? Visto come vanno le cose alla stazione Termini (con file infinite) c’è da contare solo su un poderoso rimpolpamento dei Taxi e dei noleggi con autisti. Salta, pare, anche il sottopasso di Piazza Risorgimento che avrebbe dovuto accompagnare milioni di turisti ai musei vaticani. «Il progetto per la riqualificazione di piazza Risorgimento è stato completamente rivisto», ha ammesso ieri Marco Vincenzi, Sub Commissario Straordinario per il Giubileo 2025, nel corso della riunione della Commissione Capitolina Trasparenza«. «Dopo una serie di verifiche abbiamo capito che non sarebbe stato possibile realizzare l’intervento. L’opera non sarebbe stata completata in tempo per il Giubileo». Più chiaro di così. La società Giubileo - controllata dal Tesoro - non ha risposto alle richieste di chiarimento di Ageei. Basterà attendere 6 mesi per vedere cosa sarà concluso e cosa dovrà attendere il 2026 o il 2027...

 

 

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