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Giorgia Meloni, il NYT la incorona: "Lei la vincitrice, attore cruciale in Europa"

Michele Zaccardi
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Saranno puntati tutti su di lei i riflettori. Da domani fino a sabato, Giorgia Meloni farà gli onori di casa nella masseria di Borgo Egnazia, a Savelletri in provincia di Brindisi, dove è arrivata lunedì, in anticipo di tre giorni sull’apertura dei lavori. Tempo prezioso che la premier si è presa dopo il trionfo elettorale per studiare a fondo i dossier che finiranno sul tavolo del G7 da lei presieduto. Al centro dei colloqui, oltre alle guerra in Ucraina e alla questione mediorientale, ci saranno l’energia, i cambiamenti climatici e la cooperazione con l’Africa.

Ma in attesa del vertice, Meloni, oltre a godersi il successo ottenuto alle Europee, incassa anche i complimenti del New York Times. In un editoriale, il prestigioso quotidiano americano di orientamento liberal, che già in passato l’aveva elogiata, ieri ne ha fatto un ritratto molto positivo. La vittoria della premier, scrive il giornale, «non sarebbe sarebbe potuta arrivare in un momento migliore: tutti gli occhi sono puntati sudi lei» in vista del summit, che rappresenta «un’altra occasione per presentarsi come membro legittimo del club dei leader più influenti al mondo».

 

 

 

Un palcoscenico, quello del G7 in Puglia, che la vede assoluta protagonista, non tanto, e non solo, per il suo ruolo di anfitrione, quanto per il fatto che è l’unica leader europea ad essersi affermata alle urne domenica. Al contrario del presidente francese Macron che, dopo essere stato doppiato da Le Pen, ha sciolto l’Assemblea nazionale, convocando nuove elezioni, e del cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha visto il suo partito, la Spd, sprofondare al minimo storico di consensi, Meloni può infatti presentarsi al vertice fresca di investitura popolare.

Ed è proprio su questo punto che insiste il New York Times, che ripercorre anche la storia recente, a cominciare dalle elezioni di due anni fa. «Quando è diventata primo ministro nel 2022» scrive il quotidiano statunitense, «ha fatto rabbrividire l’establishment europeo a causa delle sue credenziali di estrema destra, euroscettiche e delle sue radici post-fasciste. Ora quell’establishment la considera un partner pragmatico su questioni internazionali fondamentali».

Un approccio concreto, dunque, quello della premier, che l’ha fatta diventare, prosegue il giornale, «figura di riferimento» per la destra europea che vuole accreditarsi a livello internazionale. Approccio che «serve da modello per altri leader», come Marine Le Pen in Francia, la quale, non a caso, «ha ammorbidito la propria posizione su questioni importanti e ha lucidato la propria immagine».

 

 

 

Sulla scena internazionale, poi, Meloni è diventata «un attore cruciale», mettendosi, ad esempio, dalla parte dell’Ucraina senza tentennamenti e ambiguità. Una posizione che l’ha distinta, osserva il giornale americano, dalle altre anime della destra estrema, che invece tendono a essere più vicine alla Russia. E questo, conclude il New York Times, «l’ha messa in buona luce con la schiera di leader occidentali che si riuniranno questa settimana in Puglia». Insomma, una promozione a pieni voti che non potrà che far piacere a Meloni, in procinto di incontrare i capi di Stato e di governo dei Paesi del G7. I quali saranno accolti giovedì sera da un concerto jazz al castello Svevo di Brindisi. Alla cena parteciparà anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e sarà l’unico appuntamento a cui prenderà parte. Dalle 18, il capo dello Stato, accompagnato dalla figlia Laura, riceverà insieme alla premier Meloni i leader. La cena, che si terrà a porte chiuse in una sala del piano nobile del castello, sarà preceduta da un breve discorso di Mattarella. Dal giorno dopo i leader del G7 si trasferiranno alla masseria Egnazia per la due giorni di colloqui. Concluderà l’evento domenica il concerto di Andrea Bocelli.

Come da tradizione, prenderanno parte ai lavori anche i rappresentanti di alcuni Stati e organizzazioni internazionali invitati dalla presidenza di turno, tra cui il presidente argentino Milei e quello ucraino Zelenskyj. Oltre agli esponenti politici, per la prima volta al summit parteciperà anche Papa Francesco, che ha sciolto definitivamente la riserva ieri: «Al G7 parleremo di intelligenza artificiale e anche di pace. Farò incontri bilaterali, ci sono le richieste di sette capi di Stato. Li incontrerò tutti». Dopo il vertice del G7, l’altra data cerchiata di rosso sull’agenda della premier è il 27-28 giugno, quando si riunirà il primo Consiglio europeo dopo le elezioni di domenica scorsa. Appuntamento su cui, però, aleggerà l’incognita delle legislative francesi, che si terranno il 30 giugno.

 

 

 

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