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Daniele Capezzone: "Facce da funerale in tv. Salvini, Vannacci e Bossi? Cosa può accadere nella Lega"

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Benvenuti ad Occhio al Caffè, la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. Una rassegna differente dal solito, poiché è quella che segue il voto alle Europee. E insomma, molti fatti i quotidiani non hanno potuto intercettarli e analizzarli per tempo. Dunque, largo alle riflessioni (e alle segnalazioni).

"Per capire, e mi vien da sorridere, come siano andate le europee non serve un esame molto complicato di risultati e tabelle - esordisce Capezzone -: basta accendere un canale tv a caso e vedere facce da funerale da tutte le parti. Le cose non sono andate esattamente come i cervelloni progressisti immaginavano. Intanto in Europa, dove sono stati consegnati due avvisi di sfratto al governo tedesco e a quello francese", con Emmanuel Macron che ne ha preso atto, sciogliendo l'assemblea legislativa. Si torna al voto in Francia, insomma, già a fine giugno.

 

"Giorgia Meloni ha parlato nella notte dicendo che è stato più bello rispetto a due anni fa. Elly Schlein ha parlato di risultato straordinario, Antonio Tajani ha detto che siamo vivi e vegeti. Occhio a Matteo Salvini e al generale Vannacci, che hanno attaccato Umberto Bossi, il quale ha fatto sapere che avrebbe votato Forza Italia. Vedrete che ci saranno discussioni sulla Lega, che fa pur meglio delle ultime politiche, ma che diventa un nuovo partito - rimarca Capezzone -: se scomponete il dato circoscrizione per circoscrizione vedrete che la vecchia Lega non c'è più, ora è un partito che sta su tutto il territorio ma non sfonda al Nord. E i critici diranno che è più il partito di Vannacci: la cosa susciterà forti reazioni, ad alcuni piacerà ad altri no".

E ancora, "restano clamorosamente fuori dal Parlamento sia Matteo Renzi sia Emma Bonino, fuori anche Carlo Calenda. Male anche Giuseppe Conte, che ha parlato di un risultato molto deludente e che obbliga a una riflessione". 

Per quel che riguarda le prime pagine, sottolinea il direttore, "quella del Quotidiano Nazionale è una delle più particolari: la foto di Macron con scritto la resa, poi quella di Ursula Von der Leyen con scritto l'argine. Mah...", è il laconico commento.

 

"Domani è terrorizzato: l'onda nera sconquassa l'Europa. Poi Il Fatto Quotidiano: da un lato Olaf Scholz e Macron, dall'altro Meloni, Von der Leyen e Schlein, i signori della guerra battuti dalle signore della guerra. Il Fatto sta su una linea particolare: cerca di stabilire agli occhi dei propri lettori una specie di equivalenza. Ma insomma... ai partiti che dicono pace, pace, pace non è andata particolarmente bene. Forse ci sarebbe da rifletterci, ma chi siamo noi per dare consigli a chi sa tutto...", conclude Capezzone con una stoccata. E ora, buona rassegna a tutti.

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