Europee 2024, il vento di Giorgia Meloni arriva a Bruxelles
Siamo di fronte a un Big Bang: la destra in Europa avanza, il balzo del Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia ha indotto Emmanuel Macron a sciogliere il Parlamento; in Germania la maggioranza del cancelliere Olaf Scholz è al tappeto, AfD è il secondo partito. La rottura degli equilibri interni a Parigi e Berlino apre uno scenario nuovo. Non è solo una questione di numeri, è un enorme problema politico: come governare l’Unione europea senza escludere chi de facto chiede di cambiare e ha vinto le elezioni.
Questi fatti sono una sorpresa solo per il piccolo establishment politico-editoriale che da anni racconta una realtà parallela. Il voto europeo ha la potenza di una reazione veemente a decenni di dominio culturale e politico delle élite progressiste, è il rifiuto dei dogmi, della pedagogia senza libera scelta, è la caduta dei nuovi totem che nascondono la vecchia ideologia totalitaria, è «l’uomo dimenticato» in rivolta contro le élite. (...)
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