Schlein e Conte, deliri su Nato e tasse e liste da manicomio: perché vanno fermati
Programmi che proprio. Candidati che davvero. La proposta elettorale dei partiti di centrosinistra è una roba per palati raffinati. Nel giorno in cui sono aperte le urne non si dovrebbe fare propaganda. Però, in questa campagna, l’opposizione ha raggiunto dei picchi di creatività che meritano. E l’elettore, se non l’ha già fatto, deve essere consapevole, prima di recarsi alle urne. Partiamo con il Partito democratico. Che vuole un’Europa «femminista». Lotta dura al «modello patriarcale» del «potere e della società« che «nega la libertà delle donne e delle ragazze sulla loro vita e sui loro corpi». Il partito della Schlein sogna un’Europa «dove i prodotti per il ciclo mestruale e i contraccettivi siano liberamente disponibili», cioè Tampax e preservativi gratis.
Non manca il capitolo tasse, al grido di «chi inquina, paga». Ossia più pressione fiscale per le aziende che nella produzione emettono maggiori quantitativi di Co2. E transizione nell’automotive. Che va fatta subito: «La destra ha fatto muro, cercando di bloccare o rallentare, ha chiesto più tempo per terminare la produzione dei motori a benzina e diesel. Ma di tempo, purtroppo, non ne abbiamo più».
"Se non avessi ospitato la Meloni". Travaglio insulta e Mentana lo zittisce
CATASTROFE
La catastrofe è vicina: «Chi nega i cambiamenti (climatici) finirà per subirli e farli subire ai più fragili». Interessante anche il capitolo «immigrazione», dove si glorifica il «valore delle diaspore». Che «costituiscono un capitale di relazioni umane prezioso per la costruzione di reti tra le comunità di residenza e quelle di origine, un ponte tra l’Europa e il mondo». Infine un’altra tassa, quella sulle «transazioni finanziarie».
I Cinquestelle promettono agli elettori il reddito di cittadinanza europeo. Che con l’aggettivazione internazionale suona squisito e fa molto chic. Non solo. I grillini rilanciano in sede comunitaria un vecchio pallino del fondatore: la settimana lavorativa di quattro giorni, a parità di trattamento salariale. I soldi, in questa visione onirica, ce li metterebbero un po’ l’Ue e un po’ gli Stati membri. Sempre il partito di Conte propone tre giorni di congedo per la sofferenza causata dalle mestruazioni. In politica estera: conferenza di pace per fermare la guerra in Ucraina e «due Stati e due popoli» in Medio Oriente. Cose facili facili, insomma.
Come coprirsi di ridicolo in campagna elettorale: ecco le mille balle di Giuseppe Conte
Ed ecco il programma dell’Alleanza Verdi Sinistra. Che parte subito forte chiedendo una «diminuzione della spesa militare» e «meno eserciti», interrompendo «qualsiasi fornitura di armamenti e tecnologia» verso Israele. Poi sulla transizione ecologica: Avs vuole un fondo europeo di «almeno 2mila miliardi di euro» (boom!) per finanziare «investimenti green, trasporto pubblico, efficientamento energetico delle case». E ancora: «L’eliminazione dei jet privati», una nuova tassa sul carburante usato dagli aerei, «il divieto della caccia», la fine dell’uso di animali «in circhi e zoo».
Poi ci sono i candidati. Che aggiungono il carico. Succede spesso alle elezioni europee per via del sistema elettorale. Ci sono le preferenze. Allora i partiti vanno alla ricerca di personale nella “società civile” nel tentativo di allargare la base elettorale. Qualche volta sono fortunati. Altre volte no. Ad Avs ha detto male. Hanno candidato Ilaria Salis che era ancora in catene in Ungheria. Ottima strategia per accendere un faro sul regime neofascista magiaro e, per osmosi, sul rischio che corre l’Italia con un governo in mano alla destra estrema: chi si piglia, si somiglia. Senonché i giudici ungheresi hanno scarcerato la candidata mandandola ai domiciliari. E sono saltati i piani. Mannaggia.
ONDA EMOZIONALE
Salis, in un video, ha fatto pure vedere il braccialetto elettronico. Ma non ha lo stesso effetto mediatico degli schiavettoni: «Il pozzo ha cambiato forma, ma io sono ancora lì dentro», ha dichiarato. Vedremo tra qualche ora se l’onda emozionale ha retto.
Ma il premio “Bruce Chatwin” va a Marco Tarquinio. L’ex direttore dell’Avvenire - candidato dal Pd per agganciare un po’ di pacifismo ultracattolico - se n’è venuto fuori con una roba così: «Sciogliamo la Nato e diamo vita a un nuovo sistema di difesa». Secchiate di imbarazzo tra idem, con Elly Schlein costretta a precisare: «La linea sulla politica estera la facciamo noi, Tarquinio è un’autorevole candidatura indipendente», ma parla a titolo personale. E si spera che almeno un po’ di voti li porti. Menzioni speciali anche per Christian Raimo, in lista con Avs, che propone mazzate democratiche contro i neonazi. E per Cecilia Strada, capolista Pd nel Nord Ovest, che ha proposto, perché no, una bella «patrimoniale».