Europee 2024, orari, liste, preferenze: la guida per le elezioni
Aprono oggi alle 15 i seggi della tornata elettorale 2024. Sia per le europee, sia per le comunali, laddove è previsto il rinnovo del municipio, che per le regionali (in Piemonte). Da adesso conta solamente quello che deciderà ognuno in cabina. Ci sono, come sempre, alcune regole. Anzitutto gli orari: le operazioni di voto iniziano questo pomeriggio e proseguono fino alle 23, riprendono domani, domenica 9 giugno, dalle 7 ancora fino alle 23. Per esprimere la propria preferenza occorre avere almeno diciotto anni, la tessera elettorale e un documento d’identità.
Per quanto riguarda l’Europarlamento verranno elette, in tutta l’Ue, 720 persone: saranno 76 quelle direttamente indicate dal voto italiano. Si scelgono tracciando una “ics” sul simbolo prescelto della lista che si intende votare: non è ammesso il voto disgiunto (non si può scegliere una lista e dare la preferenza a candidati presenti in un’altra), ma è possibile indicare fino a tre preferenze (attenzione: i candidati individuati devono essere di sesso diverso altrimenti le scelte verranno annullate a partire dalla seconda). Le liste devono superare la soglia di sbarramento del 4% dei voti validi espressi. Il sistema elettorale è proporzionale: i seggi vengono assegnati in proporzione al numero dei voti.
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Per i degenti, i detenuti, i militari e le forze di polizie sussistono condizioni particolari; gli studenti fuori sede (almeno i 23.734 che ne hanno fatto richiesta entro il 5 maggio), per la prima volta, potranno votare per le liste e i candidati della propria circoscrizione territoriale senza rientrare nel Comune di residenza. L’Italia è tra i pochi Stati europei che non ha, infatti, un’unica circoscrizione nazionale: ce ne sono, invece, cinque (quella del Nord-ovest, quella della Nord-est, quella del Centro, quella del Sud e quella delle Isole). I residenti all’estero iscritti all’Aire sulla scheda troveranno solamente “liste chiuse”, ossia senza la possibilità di esprimere alcuna preferenza.
Quasi diciassette milioni di italiani sono chiamati anche a eleggere i propri rappresentanti locali. Gli orari di apertura dei seggi sono gli stessi, i possibili ballottaggi(per i Comuni con più di 15mila abitanti) si terranno domenica 23 e lunedì 24 giugno. Le amministrazioni coinvolte sono più di 3.700 in tutte le regioni (il 47% del totale). Tra loro ci sono sei capoluoghi di Regione (Bari in Puglia, il cui sindaco uscente Antonio Decaro è del Pd; Cagliari in Sardegna, attualmente del centrodestra con Paolo Truzzu; Campobasso in Molise, dove la grillina Paola Felice è subentrata, nel 2023, nella fascia tricolore a Roberto Gravina; Firenze in Toscana, roccaforte del centrosinistra con l’amministrazione uscente di Dario Nardella; Perugia in Umbria, gestita dalla compagine di centrodestra con Andrea Romizi dal 2019 e Potenza in Basilicata, anch’essa fino a ora a giuda centrodestra unito, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, con Mario Guarente).
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I Comuni fino a 15mila abitanti votano a turno unico (viene eletto il candidato sindaco che ottiene il maggior numero di voti), quelli più grossi hanno bisogno della maggioranza assoluta per evitare il secondo turno: qui gli elettori possono esprimere il voto disgiunto e indicare fino a due preferenze (purché di sesso diverso).
Infine si vota per le Regionali in Piemonte: il sostegno a uno dei cinque candidati (Alberto Cirio, il governatore uscente che cerca la riconferma, per il centrodestra; Giovanna Pentenero per il Pd, Italia Viva, Vedi e Sinistra e Più Europa; Sarah Disabato per il Movimento 5 stelle; oltre agli outsider Alberto Costanzo e Francesca Frediani) si dà indicando il simbolo e/o un massimo di due preferenze (un uomo e una donna), è possibile il voto disgiunto.