Giorgia Meloni, "si vergogni". Magi attacca? Lei lo ferma con quattro parole
"E' una legislazione italiana ed europea, lei non è il segretario di +Europa? Non voleva più Europa? Che più Europa è?": con queste parole Giorgia Meloni, in visita a Shengjin per l'inaugurazione dell'hotspot frutto dell'accordo sui migranti siglato con l'Albania, ha messo a tacere la protesta del segretario di +Europa Riccardo Magi. Quest'ultimo, volato in Albania proprio per manifestare contro il protocollo italo-albanese, ha esposto un cartello con su scritto "Un miliardo di hotspot elettorale" e ha cercato di mettersi davanti al corteo di auto della premier.
A quel punto sono intervenuti gli uomini della sicurezza albanese. Che, a detta del parlamentare, "hanno cominciato a strattonarmi e mi hanno anche fatto uscire del sangue sul braccio". E' stato allora che la presidente del Consiglio è scesa dall'auto per difendere Magi, dicendo agli agenti che lo stavano bloccando di lasciarlo stare: "E' un parlamentare italiano". "Almeno questo è rimasto. Se questo è successo a me, figuriamoci cosa accadrà ai migranti che verranno chiusi qui dentro senza che nessuno li veda", ha risposto il segretario di +Europa.
Guarda qui il video dello scontro tra Meloni e Magi in Albania
Dopo che Magi le ha detto di vergognarsi, la Meloni ha replicato: "Si vergogni lei!". E poi: "Io la capisco Magi e le sono solidale. Ho fatto un sacco di campagne elettorali in cui non sapevo se avrei superato la soglia di sbarramento. Le sono totalmente solidale...", ha detto in riferimento alla protesta organizzata a tre giorni dalle europee.