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Il Pd ha sprecato miliardi? Ma ora accusa il governo sui costi dei centri-profughi

Alessandro Gonzato
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La notizia seria è che oggi Giorgia Meloni è in Albania con l’omologo Edi Rama e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per verificare l’avanzamento dei lavori del centro di prima accoglienza di Shenjin e di quello di permanenza di Gjader, dove verranno portati parte dei migranti soccorsi dai mezzi militari italiani sulla rotta tunisina, la più affollata da barche, carrette del mare e navi delle Ong.

Il protocollo Italia-Albania “per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria”, firmato a Roma a novembre dalla premier e dal premier albanese – che è anche presidente del Partito Socialista – è stato ratificato dal nostro parlamento a febbraio. Veniamo alla notizia molto meno seria: il Pd – l’ultimo in ordine di comicità involontaria è Pierfrancesco Majorino – urla che «quello dei migranti in Albania è un gigantesco e inutile business utile a finanziare un intervento inutile», e il Pd che accosta i termini “business” e “migranti” suscita una certa ilarità. Majorino, ex eurodeputato, è consigliere regionale in Lombardia.

 

 

TUFFO NEL PASSATO - Tempi floridi, tra i progressisti, quelli in cui i governi a guida dem foraggiavano le cooperative di 35 euro al giorno per migrante accolto: da Nord a Sud alberghi (anche a 4 stelle), ostelli, motel hanno riconvertito le attività, e d’altronde le vacche erano troppo grasse. Erano gli anni d’oro, non del grande Real come cantavano gli 883, ma dell’accoglienza indiscriminata. A quei tempi, stando al Def, il Documento di Economia e Finanza, la gestione degli sbarchi di massa in Italia ci è costata circa 5 miliardi all’anno – con piccole variazioni – e l’ulteriore elemento comico è che oggi la sinistra denuncia che i centri d’accoglienza in Albania «costeranno 850 milioni», ufficialmente sono 653 ma fingiamo siano davvero 200 in più.

Questi 850 milioni sarebbero comunque da suddividere in 5 anni, e dunque ogni 12 mesi sarebbero 170 milioni, 130 se torniamo alla spesa ufficiale. Fa un po’ meno di 5 miliardi...

Niente: i dem cannoneggiano, e lo fanno con la sponda di Repubblica, ci arriviamo subito. Prima, di Repubblica, ricordiamo la figura non meravigliosa di pochi giorni fa quando ha titolato “Rama scarica Meloni: «Migranti in Albania, il centro sarà uno flop», e l’indomani Rama ha smentito. «Nessuno “scarica Meloni”», la replica del premier albanese, «non ho cambiato idea né ho dato un’intervista.
Ho fatto l’albanese che pratica la nostra antica religione dell’ospitalità offrendo il caffè a cari amici venuti dall’Italia a Tirana». Andiamo avanti.

Ieri Repubblica ha titolato “L’ultimo spreco sui migranti in Albania, la nave per il trasporto costerà 13 milioni”, che peraltro è quello che sostiene nello stesso articolo Angelo Bonelli, il capo dei Verdi: «Saranno 54 milioni all’anno, e proiettando questa spesa sui 5 anni del protocollo, si arriva alla cifra astronomica di 270 milioni».

 

 

È il “Secondo Tragico” Bonelli che la settimana scorsa si è presentato trafelatissimo al centro-migranti di Shenjin per una visita ispettiva – con l’inviata di Repubblica al seguito – e che è stato rimbalzato dagli addetti alla sicurezza. Solo l’intervento dell’ambasciatore gli ha consentito di entrare nella struttura per denunciarne i ritardi, e però la stessa Repubblica ha ammesso che la struttura è quasi pronta. Per il completamento di quella di Gjader, invece – in questo caso sì – ci vorrà ancora qualche settimana.

PROBLEMI DI MEMORIA - Comunque: la sinistra che tuona contro i costi della nave per la gestione dei migranti in Albania (un migliaio al mese, secondo le previsioni) è la stessa che ha trasformato il centro d’accoglienza di Lampedusa in un ammasso di disperati, abbandonati a se stessi e al caldo torrido dell’estate. È la medesima sinistra che detiene ancora il record di arrivi illegali in Italia, nel 2016 oltre 181mila, senza che il Covid avesse ancora distrutto il turismo dei Paesi Nordafricani e senza le conseguenze sulle scorte alimentari (su tutte la carenza di grano) dovute alla guerra tra Russia e Ucraina. Attenzione, irrompe il grillino Roberto Fico, l’ex presidente della Camera: «È un dato oggettivo che l’immigrazione sia il fallimento più grande di questo governo», e lo dice l’esponente del partito, i 5Stelle, che quand’era al governo ha approvato i decreti sicurezza di Salvini salvo sostenere qualche mese dopo – il tempo di fare un altro governo col Pd, oplà– che i decreti erano una schifezza. «È davvero una cosa incomprensibile», continua il Fico, ma non si riferisce al fatto che era la terza  carica dello Stato.

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