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DiMartedì, rissa Bocchino-Renzi: "Lo ha fatto il suo partito", "Con me non funziona"

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La candidatura di Giorgia Meloni come capolista di Fratelli d'Italia alle prossime, imminenti elezioni europee continua a dividere politici e commentatori, a maggior ragione a una manciata di giorni dalle urne. 

Ospiti di DiMartedì, su La7, Italo Bocchino e Matteo Renzi si confrontano proprio su questo punto e gli animi si infiammano. "Una volta, quando non era incompatibile facevano tutte e due le cose ed era peggio. Poi quando è arrivata l'incompatibilità si dimettevano dal Parlamento europeo - ricorda Bocchino, direttore editoriale del Secolo d'Italia ed ex parlamentare di An, Pdl e Fli. "Perché accade questo? Perché soprattutto queste elezioni europee hanno una valenza politica - sottolinea ancora -, queste sono le elezioni più importante della storia e i leader ci devono essere. Meloni e anche la Schlein le utilizzano in funzione interna, per capire se il popolo la vuole o no".

 

 

 

Renzi, leader di Italia Viva che si presenterà alle Europee in cartello con +Europa, come Stati Uniti d'Europa, esplode: "Questo modo di fare è una vergogna, non è un sondaggio. I sondaggi li faccia fare a Floris con Pagnoncelli". "Ma lo ha fatto il suo partito, sempre", contesta Bocchino. "No no no - replica ancora l'ex premier -, io ho preso il 41% e non mi sono candidato. Con me questo giochino non funziona con me. Capisco che per lei su questo punto sia imparabile ma mi faccia finire".

 

 


"Ci sono 27 paesi. In 26 chi si candida va al Parlamento europeo. Solo in uno, l'Italia, chi viene eletto non ci va. Io se verrò eletto lascerò il Parlamento italiano, e mi costa fatica ma lo faccio volentieri perché se credo che l'Europa vada cambiata ci devo andare, altrimenti prendo in giro la gente. Tajani, Schlein, Meloni e Calenda stanno truffando il voto degli italiani". Buone europee a tutti. 

Guarda qui il video di DiMartedì

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