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Giorgia Meloni, decreto flussi: "Dati inquietanti, meccanismo criminale. Intervenire subito"

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L'immigrazione balza in cima alle priorità di Giorgia Meloni: il premier ha infatti prima tenuto un informativa al CdM, anticipando come dopo il G7, alla prima riunione di governo, si passerà ai fatti con una legge ad hoc. Nel mirino della leader di FdI alcune "storture" nei dati relativi al decreto flussi, varato proprio dal governo Meloni nel dicembre 2022 e settembre 2023.

Un tema che si è dipanato lungo l'intera giornata politica e sul quale Meloni è tornata in serata con un video postato sui canali social. "Il governo in questi mesi ha monitorato i flussi d'ingresso regolari" di migranti "in Italia per motivi di lavoro e i dati che sono emersi sono inquietanti. Da alcune regioni, su tutte la Campania, abbiamo registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro per extra comunitari totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro e il dato ancora più allarmante è che solo una percentuale minima degli stranieri che hanno ottenuto il visto per ragioni di lavoro in base al decreto flussi ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro", ha spiegato Meloni, che in precedenza aveva annunciato anche un esposto all'Antimafia sul click-day per l'ingresso di lavoratori migranti.

Dunque, parlando proprio della decisione di rivolgersi all'Antimafia, Meloni spiega che "l'esposto era doveroso per accertare quello che era accaduto fin qui ma è anche necessario che il governo ora intervenga per fermare questo meccanismo perverso e criminale per il futuro" con "l'obiettivo di ristabilire un principio inderogabile: in Italia si entra regolarmente se si ha un contratto di lavoro e non intendiamo più consentire alla criminalità organizzata di aggirare lo Stato per portare avanti i suoi ignobili traffici", rimarca il premier.

Quindi un focus sul caso-Campania, "regione dalla quale vengono fatte richieste di nullaosta per 157mila persone meno del 3% di chi ottiene il visto per il lavoro stagionale o turistico alberghiero sottoscrive il contratto di lavoro. Questo significativo scarto tra i numeri è però una caratteristica che accomuna con numeri meno spaventosi molte regioni italiane, che significa? Per noi significa che i flussi di immigrati regionali per lavoro vengono usati in modo fraudolente e come canale di immigrazione irregolare. Significa che la criminalità organizzata si è infiltrata nella gestione delle domande e decreti flussi sono stai usati per l'accesso in Italia a persone che non avrebbero avuto diritto verosimilmente dietro pagamento di denaro", aggiunge Meloni, ribadendo la denuncia di poche ore prima. Una stortura, appunto, da fermare, su cui intervenire subito.

"L'ipotesi di infiltrazioni criminali - riprende il premier - sembra avvalorata dal fatto che la stragrande maggioranza degli stranieri entrati in Italia negli ultimi anni avvalendosi del 'Decreto Flussi' proviene da un unico Stato, il Bangladesh, dove le autorità diplomatiche parlano di fenomeni di compravendita dei visti per motivi di lavoro. I bengalesi, ricordo, sono anche la prima nazionalità di immigrazione illegale nei primi cinque mesi di quest'anno, e questo presuppone un collegamento forte tra organizzazioni criminali che operano nel paese di partenza e organizzazioni criminali che operano nel paese di arrivo", conclude Giorgia Meloni. Storture, appunto, su cui intervenire subito.

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