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Giovanni Toti, sinistra ko: respinta la sfiducia. La lettera del governatore: "Più orgoglio che mai"

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E' stata respinta, nel consiglio regionale della Liguria, la mozione di sfiducia nei confronti del governatore Giovanni Toti, ai domiciliari dopo essere rimasto coinvolto nella maxi inchiesta per corruzione della Procura di Genova. Diciotto i voti contrari, 11 i favorevoli. La mozione era stata presentata dall'opposizione contro la giunta Toti ora guidata dal presidente ad interim Alessandro Piana. Quest'ultimo, a margine del consiglio, ha dichiarato: "Possiamo andare avanti sino alla fine del mandato, abbiamo le carte in regola". 

A illustrare la mozione è stato il capogruppo del Pd Luca Garibaldi, che ha parlato di "un atto politico necessario, perché siamo di fronte a un centrodestra che ha perso completamente la capacità di gestione dei processi. L'inchiesta che ha colpito la Liguria è l'emblema del fallimento politico-gestionale del centrodestra. Non siete in grado di fare niente di buono, i prossimi mesi saranno un incubo perché non sarete in grado di decidere alcunché sullo sviluppo, sulla sanità e anche sulle opere. Bisognerebbe dare la parola ai liguri per consentire loro di avere un futuro". 

 

 

 

Durante la discussione seguita alla presentazione della mozione, poi, il capogruppo della Lista Toti, Alessandro Bozzano, ha letto il messaggio scritto dal governatore, che ha rivendicato "con più orgoglio che mai" i risultati politici del "modello Liguria". "Cari amici delle opposizioni - si legge nella lettera del presidente - oggi non solo perderete nel voto di questa mozione, ma ancor prima avete perso il senso del vostro ruolo e credendo di sottolineare una nostra debolezza, non vi siete resi conto di aver mostrato invece tutta la vostra. Per questo, oltre la mozione, continuerete a perdere anche le elezioni". Toti ha accusato l'opposizione di tentare "una spallata politica" che conferma "tutta la loro inadeguatezza a guidare questa regione" e sfrutta "l'eco di un'inchiesta che al momento è solo tale, senza rinvii a giudizio e tanto meno senza condanne". 

 

 

 

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