Pd, così Giorgio Gori può far fuori Cecilia strada: caos a ridosso del voto
Mentre al Nazareno c'è chi stima addirittura un consenso del 25 per cento alle elezioni europee e la segretaria Elly Schlein prosegue nella sua affermazione personale, tra i dem in lista - già divisi tra "cacicchi" e "outsider" - è invece battaglia.
"Qui c’è gente che fa politica sul territorio da vent’anni, loro i voti li hanno. Io me li vado a cercare", si sfoga Lucia Annunziata, capolista al Sud, come riporta il Giornale. La giornalista ed ex conduttrice se la gioca con Decaro, Pina Picierno e De Luca.
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Marco Targuinio, ex direttore di Avvenire, candidato alla circoscrizione Centro si lamenta: "Il Pd non mi sta dando tantissima accoglienza, giro le regioni e nessuno mi viene incontro". Cecilia Strada lo ha apertamente criticato: "La linea del Pd non la fa lui". Ma qualche problema ce l'ha anche lei. La figlia di Gino Strada, numero uno nel Nord Ovest, infatti, non sembra molto amata dagli elettori di sinistra. Che a lei sembrano piuttosto preferire Ilaria Salis. Non solo. Anche la candidatura di Zan non sembra entusiasmare il popolo dem.
Invece il sindaco di Bergamo Giorgio Gori viene dato in ascesa tanto che rischia di sorpassare Strada. "Il sindaco di Milano Sala fa campagna per l’assessore riformista Maran; l’ex ministro Guerini per Emanuele Fiano; e va forte anche l’alternativa femminile a Cecilia, l’uscente Irene Tinagli. Debolissima pure la terza capolista di Schlein, l’ecologista Annalisa Corrado nel Nordest: c’è persino chi dubita che possa essere eletta, schiacciata com’è tra le uscenti Gualmini (agganciata a Bonaccini) e Moretti (forte di suo in Veneto)", si legge sul Giornale.
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Un'altra sfida è quella tra tre big del Partito democratico: "Bonaccini (Nordest), Zingaretti (Centro) e Decaro (Sud). Tutti e tre inseguono il sogno dei 200mila voti, con l’obiettivo di diventare il capogruppo in Europa". E poi magari tornare ai governi locali.