Cdm, via le liste d'attesa in sanità: che cosa cambia
Il governo, riunitosi questa mattina in Consiglio dei ministri, ha dato il via libera al decreto legge e al disegno di legge per l'abbattimento delle liste di attesa in sanità. "Con questo decreto abbiamo approvato misure urgenti che non erano più rimandabili - ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci - ora i cittadini avranno le prestazioni nei tempi che servono e l'abolizione del tetto di spesa. Esiste da 20 anni e nessuno lo aveva mai abolito. Per il 2024 - ha aggiunto - il tetto di spesa per il personale sanitario passerà, per le regioni che ne facciano richiesta, dal 10 al 15%, mentre a partire dal 1° gennaio 2025 aboliremo il tetto di spesa". Inoltre, se il cittadino non riceverà la prestazione urgente all'interno delle 72 ore previste "si potrà rivolgere intramoenia o al privato accreditato, tutto a carico del Servizio sanitario nazionale". Il decreto legge "sarà articolato in 7 articoli. Il primo prevede l'istituzione di una piattaforma nazionale per il monitoraggio delle Liste di attesa presso l'Agenas. Questo è un provvedimento a mio giudizio fondamentale perché fino adesso non esiste in realtà un monitoraggio dei tempi delle Liste d'attesa per prestazione e per regione. Se si vuole davvero intervenire bisogna avere i dati e conoscere la situazione", ha spiegato il ministro.
Il ministro Schillaci ha poi rimarcato il ruolo fondamentale che dovranno assumere i vertici delle aziende ospedaliere locali nel far rispettare i tempi certi per le prestazioni o con la possibilità dell'intramoenia o con il privato convenzionato. Oltre a chiarire gli aspetti riguardanti la tassazione sugli straordinari degli operatori sanitari. "Per quanto riguarda la fiscalizzazione al 15% sull’orario aggiuntivo è stata stimata a 250 milioni di euro e ci sarà la copertura - ha precisato il ministro - Abbiamo stanziato nel 2022 e 2023 500 milioni l’anno per le Regioni per le liste d'attesa, alcuni fondi non sono stati utilizzati. Siamo certi della collaborazione totale delle Regioni, noi confidiamo che vengano utilizzati tutti".
Dall'esecutivo traspare soddisfazione per l'importante traguardo raggiunto. Il ministro Schillaci, infatti, si è detto felice "perché è un risultato ottenuto con tutto il governo". E ha colto l'occasione per ringraziare il primo ministro "per la grande sensibilità dimostrata su questo argomento". Quelle varate dal governo sono misure "pensate esclusivamente per i cittadini, non so dove le Regioni prendano il computo di 4 miliardi e mezzo che sarebbero necessari, ma è chiaro che ci sarà la legge di Bilancio e lì cercheremo ovviamente di incrementare ancora di più il Fondo sanitario nazionale", ha concluso.