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Europee, D'Alimonte: "Il Sud diserterà le urne", ecco chi rischia di pagarla

Roberto D'Alimonte

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A pochi giorni dalle elezioni europee, Roberto D'Alimonte, politologo della Luiss, prevede un alto astensionismo che farà paura "in primo luogo a chi è forte al Sud. E quindi ai Cinquestelle". Basti pensare infatti, spiega D'Alimonte in una intervista a La Repubblica, che "in proporzione al totale i voti meridionali rappresentano per il Movimento il 65 per cento; il 49 per Forza Italia, il 35 per Fratelli d'Italia, il 34 per il Pd".

E il Sud potrebbe disertare le urne: "Nel 2019 la differenza tra le regioni del Centro Nord e quelle del Centro Sud fu di 17 punti, stavolta la forbice si potrebbe allargare", osserva il politologo. "Al Sud contano i pacchetti di voti. Solo che stavolta c'è poco da scambiare. E le circoscrizioni sono enormi". Inoltre a livello nazionale "si rischia di scendere sotto il 54 per cento dell'ultima volta".

 

 

Per quanto riguarda la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, "se conferma, o migliora di poco, il 26 per cento delle politiche potrà dirsi soddisfatta", "già confermare la percentuale delle politiche, dopo quasi due anni al governo, sarebbe un risultato non scontato". All'epoca "Renzi prese il 40 per cento. E Salvini, che era l'uomo forte del 2019, il 34. È questo confronto a non lasciarla tranquilla".

I dem invece "potrebbero ripetere il risultato di Zingaretti di cinque anni fa, quando ottennero il 22,7 per cento". Ed infine parla di una campagna elettorale "deludente. Scialba. Moscia. Nessuno ha veramente educato ai temi europei. Si è parlato più di Vannacci che del futuro dell'Europa".

 

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