Quarta Repubblica, Meloni risponde all'Annunziata: "Non sono il suo editore"
"Non ho fatto campagna elettorale" per le elezioni europee perché "avevo promesso che non avrei tolto un minuto all'attività di governo e non ho tolto un minuto. Era l'impegno che avevo preso": Giorgia Meloni lo ha detto nel corso della registrazione della puntata di Quarta Repubblica che andrà in onda questa sera su Rete 4. Ospite di Nicola Porro, la presidente del Consiglio ha smentito anche le dichiarazioni su una possibile uscita del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti dalla squadra di governo per diventare commissario Ue: "Ho sorriso. Lui l’ha smentito, lo smentisce se non lo pensa, altrimenti non avrebbe smentito”. E ancora: “A me pare che ci siano dei quotidiani che invece di raccontare la realtà fanno il libro dei desideri”.
La premier, poi, ha detto la sua anche sulle ultime dichiarazioni della giornalista Lucia Annunziata, che in un'intervista a Repubblica ha lanciato un'accusa: "Non piacevo a Meloni così ho lasciato la Rai". "Non credo di essere l'editore né di Lucia Annunziata né di nessun altro che lavora nel servizio pubblico, perché segnalo che si chiama Servizio pubblico e risponde ai cittadini e non risponde ai partiti", ha replicato la presidente del Consiglio.
La premier è poi tornata sulla polemica relativa alla presunta TeleMeloni: "Non è questione di essere più o meno rappresentati, perché io non chiedo alla Rai di rappresentarmi. Io semplicemente ho detto e continuo a ritenere che la Rai deve essere plurale, deve dare spazio a tutti. In passato noi non abbiamo avuto una Rai che dava spazio a tutti. Perché io ci sono stata dall'altra parte". E ancora: "Ci sono stata quando Fratelli d'Italia aveva il 6 e passa dei consensi e nel Tg1 era rappresentata con una percentuale che viaggiava intorno al 2%, raggranellata tra l'edizione di mezzanotte e quella delle 6 del mattino. Ci sono stata in quel mondo, a me non la si dà a bere, è chiaro? L'ho vista la censura, ho visto cos'era la censura, ho visto cos'era far parte di chi non stava nella ristretta cerchia di quelli che comandavano. Per cui non sostituirò mai quel sistema di potere con un sistema di potere diametralmente opposto che fa la stessa cosa. Io voglio libertà, perché è quello che secondo me compete al servizio pubblico".