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Giovanni Donzelli porta a scuola Ultima generazione: "Si chiama democrazia. Altre domande?"

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Un incontro durato pochi minuti, davanti alla sede di Fratelli d'Italia a Roma. Sufficienti a Giovanni Donzelli, responsabile dell'organizzazione del partito, a ribattere alle accuse e alle contestazioni di un gruppo di eco-attivisti di Ultima generazione che mercoledì mattina si sono presentati in via della Scrofa "occupando" l'ingresso del quartier generale di FdI, desiderosi di incontrarne i dirigenti. 

Un blitz che s è rivelato subito un modo per accendere la campagna elettorale, come rivelato dai cartelli esposti in cui si contestava alla premier Giorgia Meloni la scelta di candidarsi alle elezioni europee già annunciando però che in caso di (sicura) elezione non si trasferirà a Strasburgo. Un capo d'imputazione chiaramente politico, che nulla ha a che fare con l'emergenza climatica che (almeno ufficialmente) muove le azioni dei guerriglieri verdi.

 

 

 

Dopo diversi minuti di attesa, davanti alla sede di FdI arriva Donzelli. E inizia un fitto scambio di idee con gli eco-attivisti. "Sono innumerevoli gli esempi di chi si candida, per esempio, ben sapendo che non sarà eletto: perché lo fanno? Perché ci mettono la faccia… - spiega il deputato - Anche voi non avete un vantaggio a essere qui: perché lo fate? Perché portate avanti le vostre idee, che sono sicuramente diverse dalle mie. Ebbene per Giorgia Meloni è esattamente lo stesso: ci mette la faccia apertamente, dicendo da subito che qualunque sia l’esito lei rimarrà comunque presidente del Consiglio italiano. Ma, dato che proprio in quella veste è chiamata ad andare a parlare e a trattare in Europa per difendere gli interessi dei cittadini, più voti riceve, più sarà forte la sua posizione negoziale".

E ancora: "In sintesi Giorgia Meloni non ha bisogno di questa candidatura, lo fa per aiutare il popolo italiano che va a rappresentare. Poi se sei d’accordo la voti, altrimenti voti altro: si chiama democrazia. Ci sono altre domande?". 

Ai contestatori, ammutoliti, non resta che abbozzare e in un comunicato, a fine confronto, commentano così: "Al fine di creare uno spazio di ascolto reciproco abbiamo proposto al deputato di svolgere il dialogo rispettando i turni di parola e senza interrompere i discorsi delle persone (momento molto raro per la nostra politica). Per quanto ringraziamo il deputato per la sua disponibilità, le sue risposte hanno dimostrato che il partito al governo non ha una consapevolezza profonda del disastro climatico e sociale che sta avanzando in questo momento. Sono state portate piccole argomentazioni, tra l'altro senza fonti, per controbattere le nostre domande senza mai riconoscere la situazione critica in cui ci troviamo. Questo è estremamente preoccupante".

 

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