Pd, lo studio che non t'aspetti: chi vota dem prefersce Meloni a Schlein
Per gli elettori del Partito democratico, Giorgia Meloni è una leader più forte rispetto a Elly Schlein (59% contro 45%). E la segretaria dem, sempre nell’opinione degli elettori dem, è superata, quanto a forza della leadership, perfino da Giuseppe Conte, leader del M5S, che ottiene il 54% dei voti contro il 45% della leader dem. Non stupisce, quindi, che alla domanda: “Se il campo largo con Pd e Movimento Cinquestelle dovesse diventare realtà alle prossime elezioni politiche, da chi dovrebbe essere guidato?” le risposte siano chiare: Giuseppe Conte.
Sono alcuni dei risultati che emergono da uno Studio del Centro italiano studi elettorali della Luiss, fondato da Roberto D’Alimonte, pubblicato il 24 maggio scorso e molto interessante per gli orientamenti che emergono. Il dossier parte dall’analisi degli elettori indecisi di fronte al prossimo appuntamento elettorale, quelli che alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno ancora non hanno deciso quale lista votare. Tra le donne, la quota di indecisi (33%) è maggiore rispetto a quella degli uomini (22%). La fascia più consistente, però, è quella che riguarda i più giovani (18-29 e 30-44 anni). Sotto i quaranta, l’indecisione regna sovrana e potrebbe tradursi nell’astensione. Al contrario, gli over 65 sono quelli con le intenzioni di voto più chiare.
I più decisi sono gli elettori che si dicono di sinistra, così come quelli che si autoproclamano di destra (gli indecisi sono il 16% e l’11%, rispettivamente). Mentre l’area grigia, quella di elettori che ancora non hanno scelto cosa votare, aumenta tra chi si proclama di centro (il 29% non sa chi votare), diventando addirittura la maggioranza (57%) in chi non si colloca né a sinistra né a destra.
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Molti indecisi, quasi il 30%, sono, poi, tra chi esprime un giudizio negativo sul governo Meloni. Dato interessante per le liste di opposizione. Ma le sorprese arrivano soprattutto nel capitolo che analizza le varie leadership e i tratti che vengono loro riconosciuti, a prescindere dall’orientamento politico-elettorale di chi esprime il giudizio. Il podio di leader più competente lo conquista, tra tutti gli elettori (non solo tra quelli di Forza Italia), Antonio Tajani con il 63,2%. Subito dopo di lui - e qui è la prima sorpresa - c’è Giuseppe Conte, con il 57,7%. Segue Giorgia Meloni con il 53,1%. Quarta si colloca Schlein (41,1%), seguita da Matteo Salvini (24,7%).
Alla domanda su chi sia il leader più forte, invece, il podio lo conquista senza dubbio la premier (72%), seguita a molta distanza da Conte (45,2%), poi da Tajani (38,4%) e da Salvini (36,4%). Ultima, quanto a forza della leadership, viene percepita Schlein: solo il 23,8% degli intervistati la considera il leader più forte. Recupera se il criterio è l’onestà. Qui il podio lo conquista Conte, battendola di nuovo: 61,7%. Schlein arriva, però, seconda con il 55,6% degli intervistati. Terzo leader che spicca per onestà, nella percezione degli elettori, è Tajani (50,1%), seguito da Meloni (43%). Anche alla domanda su chi capisce, meglio di tutti, i problemi della gente, vince Conte (52,%), seguito da Meloni (41,3%). La segretaria dem è penultima (37,7%), dopo Tajani (38,1%). Peggio di Schlein, va solo Salvini (31,2%).
Interessante, poi, è la tabella dove si analizzano i giudizi sulle leadership in base all’appartenenza politica degli elettori. Si scopre che il leader dei pentastellati è considerato più forte di Schlein persino dagli elettori del Pd (54% contro 45%). Orientamenti che trovano conferma nell’ultimo aspetto analizzato dallo studio, ossia la leadership del centrosinistra. Se mai il “campo largo” con Pd e Movimento Cinque Stelle dovesse diventare realtà alle prossime elezioni politiche, è la domanda posta, da chi dovrebbe essere guidato? La risposta è netta: Conte. Il leader del M5S prevale nettamente su Schlein tra gli elettori che si definiscono di sinistra (32,9% contro 22,6%), tra quelli che si dicono di centrosinistra (36,4% contro 18%) e in modo schiacciante tra quelli di centro (47,3% contro appena il 3,8%).
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Solo il 36,4% degli elettori del Pd vorrebbe Schlein alla guida della coalizione, con una quota rilevante (15,6%) che preferirebbe invece l’ex premier Conte. Conclusione dello studio, «Giuseppe Conte appare un leader forte di un partito che fatica nelle competizioni elettorali diverse dalle politiche, mentre Elly Schlein appare una leader debole di un partito la cui sopravvivenza non è legata a quella del segretario di turno». Conte, fra l’altro, si sente l’avversario principale di Giorgia Meloni e anche ieri è tornato a parlare del mancato confronto con la premier, soprattutto in tema di pandemia. «Giorgia perché mi eviti e preferisci la Schlein?», ha chiesto il leader M5S in un video su Facebook, «confrontati con me».