Scurati, Mollicone inchioda il Pd: "Fake news, ora chi paga?"
Scontro totale tra governo e opposizione sul caso Scurati, Nel corso dell'audizione della presidente della Rai Marinella Soldi, in Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai, il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri l'ha voluta ringraziare "perché a parte le sue valutazioni sull'opportunità di quanto è avvenuto in merito al caso Scurati e alla polemica che ne è conseguita, ha detto con chiarezza, creando qualche rammarico tra i colleghi della sinistra, che non ci sono stati interventi censori da parte dell'azienda".
E ancora: "È vergognosa, offensiva e volgare la nota dei parlamentari del Partito democratico della commissione di Vigilanza Rai che dicono che avrebbe negato la censura non perché questa è la verità dei fatti, ma perché avrebbe subito delle pressioni".
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Quindi ha attaccato: "La Rai può decidere chi vuole pagare e chi non vuole pagare, questo a me non interessa. Ma dalle comunicazioni della trasmissione Che sarà…, si rilevava chiaramente che l'intervento di Scurati, come quello di altri ospiti come Landini o Incoronata Boccia, sarebbe avvenuto a titolo gratuito. Questa comunicazione è stata mandata dalla trasmissione alla direzione approfondimenti nel pomeriggio del venerdì. Successivamente è stato mandato il comunicato stampa della trasmissione che annunciava la presenza di Scurati. Tale comunicato è stato puntualmente diffuso dalla direzione approfondimenti. Pertanto tutti in Rai sapevano che Scurati avrebbe partecipato alla trasmissione e chi ha affermato cose diverse ha detto il falso".
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La polemica, ha sottolineato Federico Mollicone, "si è rivelata essere la solita montatura falsa della sinistra per accusare la maggioranza di derive autoritarie". Il presidente della Commissione cultura e editoria della Camera e responsabile nazionale cultura e innovazione di Fratelli d'Italia ha aggiunto che "le farneticanti accuse del Pd di pressioni al presidente Soldi rendono la situazione ancora più imbarazzante. Mentre la sinistra perde tempo con queste sterili e false teorie di censura, la maggioranza continua a lavorare per una Rai garante del pluralismo, libera e forte nel mercato televisivo nazionale. Era tutto una fake news, chi pagherà ora il danno di immagine all'azienda e alla credibilità del sistema informativo italiano?",
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