Dritto e Rovescio, Schlein: "Deriva autoritaria?", sconcertante risposta
"Sarebbe stata un’occasione di chiarezza utile a cittadini, un’occasione per confrontarci nel merito. Purtroppo non è andata così ma ci tengo a dire che c’è chi ha preferito rinunciare al confronto in prima serata per impedire alle due donne che guidano i principali partiti di farlo", così Elly Schlein a Dritto e Rovescio commenta lo stop dell'Agcom al duello con Giorgia Meloni previsto in Rai nei prossimi giorni.
Poi la segretaria Pd indossa per qualche secondo la toga e condanna Toti chiedendone le dimissioni: "Abbiamo chiesto le immediate dimissioni del presidente della Liguria, Giovanni Toti, perché inchieste del genere ledono la dignità della regione, impedendole di andare avanti e causando una paralisi sui cantieri e sugli investimenti".
Ma non finisce qui, arriva la solita retorica anti-Meloni: "Deriva autoritaria? C’è una forte contrarietà su alcune cose che vediamo: censure a intellettuali, attacchi alla magistratura, all’opposizione e vediamo ridotto anche lo spazio del pluralismo nell’informazione, abbiamo contestato l’occupazione molto forte della Rai. Vediamo aspetti preoccupanti che ci ricordano quando accaduto in altri Paesi come l’Ungheria di Orban". E per concludere risponde al suo nemico-amico Conte che l'ha criticata fortemente per la candidatura: "Ognuno è libero di fare la campagna elettorale delle europee come vuole. Io lo faccio con mettendo il mio nome su una proposta di legge per la sanità pubblica, per aumentare le risorse e sbloccare le assunzioni".
"No ad altri confronti tv per il premier". Dopo lo stop, FdI stronca Giuseppe Conte