Francesco Rutelli, rumors sul ritorno in campo: "Finora ho detto no. Ma..."
Ventitre anni fa Francesco Rutelli era uscito mestamente di scena, candidato a Palazzo Chigi per il centrosinistra e demolito alle urne da Silvio Berlusconi. Da quel momento, di fatto, l'ex sindaco di Roma ed esponente dei moderati di sinistra è uscito dalla scena pubblica di primissimo piano. "Si è rifatto una verginità politica", suggerisce oggi qualcuno, maliziosamente. Ed è pronto per tornare, prendendosi il Pd, c'è chi spera (esagerando) già dopo le elezioni europee di giugno in caso di fallimento (possibile) della segretaria Elly Schlein.
E le sue dichiarazioni messe insieme da Tommaso Labate sul Corriere della Sera suonano tanto come un manifesto programmatico. "Io sono dell’idea che la politica o la fai o non la fai, non è che puoi farla a metà. Io adesso sono impegnato qua, il mandato scade alla fine dell’anno. Poi ho già in testa qualche altro progetto, più d’uno a dire il vero...". La presidenza dell'Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive digitali) durerà fino alla fine del 2024. Nel frattempo, si è preso gli applausi scroscianti del pubblico alla presentazione dell’ultimo libro di Goffredo Bettini. Non è un caso.
Berlinguer sulla tessera Pd: nessuna speranza, sono sempre i soliti comunisti
Per ora, il marito di Barbara Palombelli svicola a domanda secca sulla rentrée in politica: "Negli ultimi anni me l’hanno chiesto in tanti. C’è chi in passato, a ridosso delle elezioni politiche, mi ha proposto un posto blindato in lista con la certezza di ritorno in Parlamento. E chi, in vista delle Europee di giugno, mi aveva proposto di correre come capolista. Ho detto no a tutti". Si dice non a suo agio con i tempi frenetici e schizofrenici dei social, che sono anche della politica. Pare che Rutelli abbia rifiutato un posto da capolista offertogli da Matteo Renzi con Stati Uniti d'Europa, primo tassello per rifondare La Margherita come polo liberal-riformista alternativo a destra e a sinistra.
Possibile invece che riesca il pressing dì Bettini, che ha sempre definito Rutelli "un uomo di talento" lamentandosi del fatto che avesse scelto "un ruolo politicamente defilato. L'obiettivo è già fissato: il 2027, quando salvo colpi di scena si tornerà a votare per le politiche. Bettini prevede un assetto centro (Pd e dintorni) più sinistra (a guida Giuseppe Conte e M5s) con "un solo possibile leader: Rutelli, appunto".