Daniele Capezzone, "Lollobrigida hitleriano si può dire? La notizia è scomparsa"
Eccoci ad Occhio al caffè, la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Sono cinque le cose principali da guardare sui giornali - premette -. Per un verso la concessione in Ungheria dei domiciliari ad Ilaria Salis. In un posto normale si darebbe atto al governo di una positiva azione diplomatica: è un dato di fatto che è stata riportata Alessia Piperno dall'Iran, Patrick Zaki dall'Egitto, sta per essere riportato Chico Forti dalla Florida. E in questa partita che si era incarognita, sul caso-Salis è arrivato un primo step favorevole. E va detto con amarezza che il più scatenato" contro il governo "è papà Roberto Salis, che ha rilasciato tre interviste - Corriere, Stampa e Repubblica - per dire che, per carità!, il governo non c'entra nulla, è merito solo del casino che abbiamo fatto", rimarca Capezzone.
"Secondo tema, ma è il più rilevante: non accade tutti i secoli, un primo ministro preso a pistolettate nel suo paese. È accaduto a Robert Fico, il premier slovacco, a Bratislava. L'attentatore? Viene presentato" da alcuni quotidiani italiani "come uno vicino ai partiti di opposizione, uno di sinistra, molto eurolirico, anche poeta. Insomma... mancano solo dei commenti per elogiare il tirannicidio, ma c'è attorno allo sparatore giusto, eurolirico e competente e progressista, ecco c'è una simpatia dei giornaloni italiani. Immaginate se fosse stato un destrorso cosa avremmo letto...".
Altro capitolo è l'inchiesta in Liguria, Genova: "Si ripassano ancora in padella gli interrogatori ad Aldo Spinelli per cercare di metterlo in quel posto a Giovanni Toti". Quindi lo strano caso dell'intervista di Claudio Scajola: ecco come viene trasformato il pensiero dell'ex ministro.
"Quarto tema, l'intervento dell'Agcom che incasina la campagna elettorale" in vista delle elezioni europee. "È arrivata una pronuncia attorciliata per dire che il faccia a faccia tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein si potrà fare soltanto se la maggioranza dei partiti sarà d'accordo. Voi capite che si apre un suk pazzesco in cui si conferisce agli altri un potere di veto. O si aprono le porte a opache trattative sui palinsesti, vedremo".
"La quinta notizia è molto valorizzata da Libero ed è sparita da tutti gli altri giornali. Ed è francamente scioccante. Si parla dell'incredibile decisione di un magistrato che ha completamente prosciolto la professoressa Di Cesare che aveva definito Lollobrigida neo-hitleriano. Così muore il reato di diffamazione. Libero si preoccupa, gli altri no. Evidentemente contro uno di destra si può dire tutto quello che si vuole", conclude Daniele Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti.