Daniele Capezzone, Giovanni Toti? "Una carta al giorno, la tecnica è sempre la stessa"
Come inizia la settimana? Con il varo del documento politico dell'Associazione nazionale magistrati, spiega Daniele Capezzone nel suo "Occhio al caffè", la rassegna politicamente scorretta di oggi. "Una mozione di 4 pagine da partito. L'annuncio di una mobilitazione culturale e comunicativa, l'apertura della campagna elettorale contro la separazione delle carriere e le riforme al momento purtroppo solo annunciate dal governo".
"Da chi sono fiancheggiati? Dai quotidiani ovviamente, ognuno con un suo pm: "Sul Fatto quotidiano c'è Nino Di Matteo, sulla Stampa la dottoressa Albano, su Repubblica il dottor Tescaroli. E poi c'è Giuseppe Conte, che rispolvera il grande classico della P2. Sul versante opposto si colloca l'intervista alla Stampa del ministro Guido Crosetto di ieri, che oggi ha ancora diversi echi".
Capitolo Giovanni Toti: "La tecnica è sempre la stessa. L'inchiesta è un po' fragile? E allora la si puntella addirittura protraendo l'effetto mediatico, dando una carta al giorno. Oggi c'è il tentativo di buttarla sulla sanità e c'è anche una intervista, non sapremmo dire quanto politicamente accorta, del sindaco di Genova Bucci al Corriere della Sera, che un po' comprendo di essere messo in mezzo e un po' mette il piede nel trappolone a sua volta".
Tra le interviste, il direttore editoriale di Libero segnala quella al ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani sul Messaggero, Arianna Meloni sul Giornale, il colloquio con virgolettati della Schlein sulla Stampa. "Nessuno di questi tre pezzi resterà nella storia della politica contemporanea, ma noi non dobbiamo raccontare la storia ma leggere i giornali di oggi...".