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Giuseppe Conte, il "pizzino": "Si stanno creando le condizioni per una nuova Tangentopoli"

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"Si stanno creando le condizioni per una nuova diffusa Tangentopoli". Il caso Liguria, con l'arresto di Giovanni Toti e di alcuni imprenditori e manager vicini a lui, è un assist a tutte le opposizioni al governo Meloni per speculare e fare campagna elettorale sulla vicenda. In un'intervista a La StampaGiuseppe Conte si è subito fiondato sulla preda e ha rilanciato la "questione morale" evocata alcuni mesi fa. "Già a dicembre avevo lanciato l'allarme sulla questione morale, di fronte a evidenti segnali di compenetrazione tra politica e affari". Il problema è "una degenerazione della classe dirigente: dalla Liguria alla Puglia, dal Piemonte alla Sicilia la politica si lascia corrompere, incline alla compravendita dei voti e si rende permeabile alle infiltrazioni mafiose".

Il leader del Movimento 5 Stelle ha poi attaccato il centrodestra, reo di aver adottato un approccio garantista verso Giovanni Toti: "Sono ridicoli, come può rimanere al governo di una Regione un presidente agli arresti domiciliari? Che immagine diamo delle nostre istituzioni? Del resto, anche la ministra Santanché è ancora lì, va a rappresentare all'estero il made in Italy, nonostante sia accusata di aver usato in modo fraudolento i fondi del Covid. A destra hanno avuto una reazione corporativa ed è gravissimo che anche il ministro Nordio sia intervenuto a caldo per censurare i magistrati di Genova, senza nemmeno avere conoscenza dei dettagli dell'inchiesta". 

 

 

Quindi la stoccata al ministro Nordio e Giorgia Meloni: "Ma basta guardare le riforme che portano avanti, dalla separazione delle carriere alla discrezionalità dell'azione penale, dall'abolizione dell'abuso d'ufficio alla depenalizzazione del traffico di influenze, fino alla limitazione delle intercettazioni. Vogliono ampliare gli spazi di impunità e asservire la magistratura alla politica".
 

 

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