Roccella, "fischiata anche una donna incinta: dove sono Saviano e Scurati?"
"Se a me durante una manifestazione avessero dato la possibilità di dialogare con un ministro ci sarei andata di corsa. Comunque a proposito di censura vorrei sentire la solidarietà dei vari Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio". L'affondo è della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella, che sul Corriere della Sera torna a parlare della contestazione subìta ieri agli Stati generali della natalità. "Sono per il diritto al dissenso, sempre. Credo però che garantire la libertà di parola sia un diritto non negoziabile".
Sul palco con lei, ricorda la ministra, c'era "il presidente del Forum Famiglie Adriano Bordignon. Ma soprattutto c'era una mamma incinta di otto mesi, doveva dare semplicemente la sua testimonianza, le difficoltà che aveva vissuto". E anche lei "è stata sommersa di fischi, l'ho trovato particolarmente sgradevole. Una censura aggressiva totalmente immotivata". A proposito di Saviano, lo scrittore ospite di PiazzaPulita ha definito "un atto democratico" la contestazione alla ministra. "Non si può parlare di potere censurato, chi lo dice sta censurando".
"La discriminante è la parola. Se mi impedisci di parlare mi censuri - ribatte sul tema la ministra -. Se contesti e dialoghi è diverso, anche se usi toni alti. Ho fatto tante manifestazioni, ma mai ho impedito a qualcuno di parlare. Questi ragazzi non colgono nemmeno le opportunità".
"Io da femminista ho sempre difeso la legge 194 - ricorda Roccella -. Il punto è che noi femministe degli anni Settanta parlavamo della maternità come libera scelta". "Secondo me ci sarebbe bisogno di qualche approfondimento da un punto di vista della sorellanza, della solidarietà tra donne. Non si deve dimenticare che la libertà delle donne parte dal riconoscimento di una solidarietà che trascende la diversità di partito, di opinione, di etnia".