Bortone, Serracchiani all'assalto: "Purghe, nuovo regime". Ma la Rai la smentisce
"E' un fatto dovuto, non è un provvedimento disciplinare ma una contestazione e una richiesta di chiarimenti e spiegazioni. E poi si potrà decidere quali azioni decidere. E' una contestazione, non un provvedimento". Così l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, a Palazzo San Macuto, in Commissione di Vigilanza Rai, entra nel dettaglio della lettera di contestazione disciplinare inviata da viale Mazzini a Serena Bortone in riferimento al post pubblicato dalla giornalista e conduttrice di Che sarà, su Rai 3, sui propri profili social il 20 aprile in merito al caso Antonio Scurati.
Parole che di fatto rendono le accuse del Pd alla Rai e alla premier Giorgia Meloni esagerate, quando non surreali per quanto strumentali? Un esempio? Quelle di Debora Serracchiani: "Siamo estremamente preoccupati dal procedimento disciplinare promosso contro Serena Bortone. Ormai in Rai siamo all'intimidazione e alle purghe. E quelli che non si adeguano più o meno spontaneamente al, chiamiamolo così', nuovo regime, vengono convinti mostrando il pugno di ferro".
Ma l'ex capogruppo dem non è stata la sola ad alzare nuove barricate, insieme all'Usigrai ovviamente. "Il procedimento disciplinare dell'Ad Rai Sergio nei confronti di Serena Bortone definisce l'idea che la dirigenza dell'azienda ha del pluralismo informativo. Siamo di fronte a un atto arrogante, minaccioso, intimidatorio. 'Colpirne uno per educarne cento' è il motto che anima questa maggioranza che vuole rendere l'azienda del servizio pubblico il megafono del governo", recita la nota dei componenti democratici della Commissione di Vigilanza.
"Questa gestione sta gettando discredito sulla Rai, umiliando il servizio pubblico. L'autonomia e la libertà dell'informazione sono continuamente sotto attacco. Lo sciopero di lunedì scorso ha portato alla luce una enormità di tentativi di intimidazione e condizionamento da parte dei dirigenti nei confronti dei giornalisti. Vogliamo chiarezza su ognuno dei casi denunciati. E vogliamo chiarezza sulla censura perpetrata nei confronti di Antonio Scurati. I dirigenti Rai hanno annullato il contratto di Antonio Scurati dopo averne conosciuto il contenuto, evidentemente per impedirgli di parlare. Vogliamo risposte su questo caso gravissimo di censura, che è di fatto un avvertimento e un'intimidazione a tutta l'azienda. A rendere ancora più inquietante questa vicenda è la notizia del procedimento disciplinare nei confronti della giornalista Serena Bortone, un atto gravissimo e inaccettabile nei confronti di una giornalista che ha agito in assoluta correttezza per la tutela del servizio pubblico", attacca invece il senatore Francesco Verducci sempre in Commissione di Vigilanza Rai durante l'audizione di Sergio e del Dg Giampaolo Rossi.
Per Antonio Nicita, senatore e candidato alle Europee per il Pd, "questa volta Telemeloni ha veramente oltrepassato il limite. A pochi giorni dalla censura del monologo di Scurati, è stato aperto un procedimento disciplinare contro Serena Bortone. Incredibile. Noi del Partito Democratico insistiamo per ascoltare la conduttrice in audizione. La destra convoca i conduttori solo per 'processarli', come avvenuto con Ranucci, ma si guarda bene dall'invitare le vittime di censura a dire la propria".