Jobs Act, Gentiloni contro Schlein: "Di certo non sono pentito"
Paolo Gentiloni, ospite a Start su SkyTg24, tira qualche bordata a Elly Schlein e al Pd.
"Il ciclo economico europeo si sta riprendendo e le grandi operazioni europee di fondi e recovery possono attribuire una accelerazione economica ma grava la zavorra dell’incertezza geopolitica. È chiaro che la prima preoccupazione è per le guerre e per le vittime e per le conseguenze umanitaria ma c’è anche una preoccupazione economica", avverte il Commissario europeo per gli affari economici e monetari.
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"È fondamentale, parlando del profilo della sinistra in Italia, non sottovalutare la minaccia della Russia", aggiunge Gentiloni riferendosi alla linea "pacifista" della segretaria del Pd. "Penso che questa debba essere un po’ la nostra ossessione. Non dico che dobbiamo andare in guerra ma dobbiamo creare le condizioni perché Putin non vinca. Altrimenti si creano le premesse per 10-20 anni a rischio in Europa. Vedo che questa visione è prevalente nei partiti in Italia. Io dico che chi vi dice che accontentando le ambizioni di Putin almeno si salva la pace prende un abbaglio, spero in buona fede, colossale".
Quindi la frecciata ad Elly Schlein che ha deciso di firmare il referendum contro il Jobs Act: "Io per contratto non potrei comunque. Facevo parte del governo (Renzi, ndr) che ha varato il Jobs Act e certamente non me ne sono pentito".
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