Toti, Gasparri: "A chi taglia teste consiglio di contare fino a 10", l'ombra del dossieraggio
Il caso Giovanni Toti continua a far discutere.Il governatore della regione Liguria è finito agli arresti con l'accusa di corruzione. Va detto che è indagato e che al momento il provvedimento a suo carico è di custodia cautelare. Ma la sinistra e i giornaloni che strizzano l'occhio ai progressisti fanno festa. C'è forse sete di vendetta dopo lo scandalo pugliese. E così si leggono titolo che hanno già il sapore di sentenze, il tutto senza neppure l'accenno di un minimo garantismo. Come ha raccontato il direttore editoriale di Libero, Daniele Capezzone, il nostro quotidiano si è posto degli interrogativi cercando anche di sottolineare quali sono gli aspetti che non tornano di questa vicenda.
E su quanto accaduto è intervenuto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Con tutti i dubbi che i fatti ci daranno poi modo di affrontare penso che ci siano vicende e vicende. Nel caso di Toti penso che uno che si vuole far corrompere non registra, ai sensi di legge, il contributo di un importante imprenditore nella raccolta fondi per la campagna elettorale. Ora la giornalista Claudia Fusani, dice che Toti nel 2020, mai indagato dall’Antimafia, era stato oggetto degli accessi di Striano. Quello, per esempio, é scandalo di cui non abbiamo più saputo niente", ha affermato ad Agorà su Rai 3.
Poi ha aggiunto: "Sarà tutto da vedere ma io ho rafforzato il mio garantismo dopo che il senatore di Forza Italia, Siclari, venne accusato di voto di scambio e condannato in primo grado a 5 anni. Motivo per il quale, di comune accordo, non lo ricandidammo alle elezioni. Siclari poi venne assolto in appello, senza neanche un ricorso in Cassazione da parte di quei magistrati. Ora il senatore Siclari è completamente assolto ed innocente, ma non è più senatore perché non lo abbiamo ricandidato. Quindi a quelli che mozzano le teste direi di contare almeno fino a dieci". Vedremo cosa accadrà.