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Toti ai domiciliari, Matteo Salvini: "Anche io rischio la galera"

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"Anche io per gli sbarchi rischio la galera". Matteo Salvini, vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, interviene per commentare la notizia del giorno: l'inchiesta di Genova per corruzione che ha portato agli arresti domiciliari il governatore della Liguria Giovanni Toti, esponente di Noi Moderati, insieme al suo capo di gabinetto e alcuni dei più importanti manager e imprenditori della regione. 

"Non mi basta l'iniziativa di un giudice per sentenziare che qualcuno a Bari o a Genova è una persona per male", sottolinea Salvini a margine di un sopralluogo alle case Aler di via Salomone a Milano. Il riferimento è anche alle vicende pugliesi, che hanno visto indagati eccellenti e dimissioni a raffica nella giunta di centrosinistra guidata da Michele Emiliano. "Quindi, conto che si faccia chiarezza il prima possibile. Per me - sottolinea il ministro - ogni cittadino italiano è innocente fino a prova contraria a Bari, a Torino, a Genova e ovunque. E, quindi, non commento. Mi spiace, però io stesso sono a processo e rischio la galera perché ho bloccato gli sbarchi". "Si è innocenti - conclude Salvini - fino a prova contraria. E questo vale per tutti, per i politici, i giornalisti, gli infermieri". 

 

 

 

"Ho visto che queste lunghe indagini, che credo di aver capito durate tre anni, si concludono a 20 giorni dal voto con degli importanti arresti. Io ho fiducia nella magistratura. Auspichiamo che il presidente Toti possa dimostrare la sua estraneità ai fatti ma ora possiamo solo guardare quello che accade e comprendere le ragioni che hanno portato a questa situazione", sono le parole invece di Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e big di Fratelli d'Italia. Alla domanda se ritenesse sospetti i tempi degli arresti ha risposto con queste parole: "Io non ritengo sospetto niente. Ho solo fatto una constatazione dire che tre anni di indagini si chiudono a pochi giorni dal voto con clamorosi arresti è la fotografia di quello che sta accadendo. Dopo di che io spero che la magistratura assolva al suo compito e le forze dell'ordine agiscano di conseguenza". "Io da ministro e come cittadino ho piena fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine e spero come persona che immagina che la politica debba essere estranea ai fatti ascritti in questa procedura alle persone coinvolte che riescano a dimostrare la loro innocenza", ha concluso.

 

 

 

Anche Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, dice di confidare "nella magistratura, che è un potere autonomo e indipendente. Spero che chi deve dimostrare la propria innocenza abbia la possibilità di farlo. Credo anche in quell'assunto della Costituzione secondo cui fino a sentenza passata in giudicato bisogna sempre attendere". 

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