Capezzone, "gli scioperanti Rai non si sono fermati neanche davanti alla tragedia di Palermo"
"Era stato lanciato questo poderoso sciopero da parte dell'ex sindacato unico della Rai, il Soviet di Usigrai. Uno sciopero surreale contro l'occupazione politica della Rai, come se nei 50 anni precedenti fossero andati in onda dalla Svizzera".
Il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone, nel suo "Occhio al caffè - Rassegna politicamente scorrettissima", usa l'ironia per registrare quanto accaduto lunedì: "La metà dei dipendenti Rai ha lavorato, Tg 1 e Tg 2 sono andati regolarmente in onda. Come si reagisce a questa clamorosa sconfitta sui giornali di oggi, fiancheggiatori dell'Usigrai? Un po' negando, un po' con la crisi isterica e un po' prendendosela con il neonato sindacato alternativo dell'Unirai, bollato come 'sindacato giallo'. Per chi li legge con un po' di senso critico, è facile capire come oggi sia davvero una giornataccia per certi quotidiani".
Altro tema: il day after della decisione di Elly Schlein, segretaria del Pd, di sottoscrivere il referendum di Maurizio Landini e Cgil contro il Jobs Act. La cronaca: l'ennesimo orribile incidente sul lavoro, con 5 operai morti soffocati a Palermo. "A proposito - nota Capezzone con giusto spirito polemico -, gli scioperanti Rai o almeno qualcuno di essi non hanno ritenuto di dover interrompere la loro protesta nemmeno per dare adeguata informazione sulle morti sul lavoro. Bisognerà ricordarlo quando sentirete qualcuno a sinistra fare il sermone sull'argomento". E sta già accadendo, ovviamente, proprio in queste stesse ore.