Vincenzo De Luca insulta la Meloni: "Presente la Fontana di Trevi?"
Il format è noto, diremmo usurato: nel dubbio, Vincenzo De Luca insulta. Nella lista dei suoi bersagli al primo posto c'è la segretaria del Pd - cioè lo stesso partito del governatore della Campania -, Elly Schlein. Al secondo, appaiati, la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto. E siccome le elezioni europee si avvicinano, è probabile che lo sceriffo se la prenderà sempre di più con gli esponenti del governo di centrodestra nelle prossime settimane.
"Faccio fatica a trovare cose concrete dentro gli annunci del Presidente del Consiglio, mi pare che stiamo vendendo di nuovo la Fontana di Trevi agli italiani", è l'immagine scelta da De Luca nel corso del suo consueto appuntamento con la diretta Facebook del venerdì pomeriggio. Il governatore commenta così le misure che Meloni ha annunciato alla vigilia del Primo maggio: "E' un impegno di 5 miliardi di euro, ma sostanzialmente sono o cose già esistenti o frottole non finanziate". "Noi abbiamo già conosciuto una serie di finzioni - prosegue -: ricordo un bonus per chi era sotto i 13mila euro Isee, poi abbiamo visto che la copertura finanziaria copriva neanche la metà delle richieste. Poi c'è stato un altro annuncio che riguardava i pensionati che si è ridotto a 20 mila persone, non di più. Ricordiamo gli annunci sugli extra profitti bancari, la cosa si è ridotta a nulla, e altri annunci che hanno prodotto nulla come l'eliminazione delle accise sulla benzina che è arrivata a 2,50".
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"Il governo - aggiunge l'inquilino di Palazzo Santa Lucia - ha ragione sull'aumento del numero degli occupati e sullo spread basso con la Borsa di Milano che va bene. Però bisogna aggiungere altri elementi di precisazione: sul potere d'acquisto dei salari in Italia siamo gli unici ad andare indietro e non avanti. Abbiamo perso il 3,5% del potere d'acquisto in 30 anni, mentre gli altri sono andati avanti del 10-15%. Abbiamo un problema salariale enorme, come il problema dell'occupazione femminile e giovanile. Sulla Borsa proseguiamo sulla scia del governo Draghi, è un fatto positivo ma dal punto di vista della condizione di vita delle famiglie faccio fatica a trovare grandi motivi di entusiasmo e soddisfazione. Il governo ha parlato di un bonus di 100 euro sulle tredicesime, dopo qualche settimana sono scomparsi perché l'esecutivo non ha trovato 100 milioni per coprire questo bonus. Il tutto quindi si è ridotto a 77 euro, perché c'è una tassa del 23%, ma poi potrà essere erogato solo al di sotto 28mila euro Isee e non potrà essere dato agli incapienti, i poveri più poveri. Infine apprendiamo che durerà solo un mese: non mi pare grandissima novità. Renzi introdusse, anche se in campagna elettorale, 80 euro che arrivavano subito in busta paga e che arrivavano sempre. Era una misura da propaganda ma per lo meno erano soldi reali e duravano per sempre. Qui abbiamo un una tantum".
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Infine De Luca attacca il governo anche sull'ipotesi dello stop alla "Decontribuzione Sud": "E' arrivata una notizia, non so se è confermata o meno, che il governo vuole chiedere l'eliminazione di questa misura all'Unione europea: sarebbe un delitto perché questa è l'unica misura vera che ha determinato un incremento occupazionale nel Sud".