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Matteo Salvini: "Perché candido il generale Vannacci, gli italiani avranno una sorpresa"

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A Roma è andata in scena la prima uscita pubblica di Matteo Salvini e del generale Roberto Vannacci, fresco di candidatura con la Lega alle europee. I due sono apparsi insieme alla presentazione del nuovo libro del ministro delle Infrastrutture Controvento, l'Italia che non si arrende, avvenuta al Tempio di Adriano a Roma. "Non ho avuto paura" di nominare il generale Roberto Vannacci "perché voglio garantire" in Europa "un futuro libero e pacifico" ha detto il leader leghista. "Ho voluto andare a conoscere questo mostro che aveva avuto il coraggio di mettere nero su bianco" quel libro, "ne ho condiviso una gran parte. Ci siamo visti. Ci siamo trovati in sintonia culturalmente e umanamente e non vedo l'ora che sia il 9 giugno gli italiani avranno una sorpresa" ha continuato il segretario del Carroccio.

Parole al miele che hanno fatto sicuramente piacere a Vannacci su cui però c'è stato un aspetto che ha pesato più degli altri nella scelta di candidarsi. "Pensando alle mie due figlie vorrei fare qualcosa per dare loro un futuro migliore. Vorrei una Italia e una Europa più identitarie. L'identità dei popoli esiste. È la cultura woke che ci porta a dover vergognare di quello che siamo, benessere, ricchezza e progresso. Ho parlato di identità, confini, sicurezza e progresso, ritengo che siano valori sovrapponibili con quelli della Lega per questo mi sono candidato come indipendente". 

Il generale Vannacci ha chiare le priorità che deve avere l'Europa e non si nasconde anche sul capito immigrazione, da sempre tema forte della Lega salviniana: "A un certo punto si raggiungerà il limite fisico e dovranno essere presi dei provvedimenti volti a limitare questo flusso incontrollato. Si può fare, si deve fare, soprattutto se vogliamo garantire all'Europa un futuro sempre più ricco, più di benessere, più di sviluppo e anche un futuro che garantisca l'identità stessa che l'Europa ha mantenuto nelle ultime centinaia di anni".

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