Meloni e il Papa al G7, Gasparri: "Gli antifascisti Doc impegnati nel ponte"
"Le vestali dell'antifascismo doc devono essere impegnate nel ponte. Non vedo, infatti, elogi a Giorgia Meloni che ha favorito la partecipazione del Papa al G7. Evento inedito. Un applauso lo potevano anche fare".
Usa l'ironia, Maurizio Gasparri, per commentare su X (l'ex Twitter) l'insolito silenzio calato sull'annuncio della premier, che venerdì sera ha ufficializzato l'invito (accettato) a Francesco. Il Pontefice sarà a Borgo Egnazia al vertice dei leader mondiali organizzato in Puglia tra il 13 e il 15 giugno dalla presidenza italiana e parteciperà alla sessione sull'Intelligenza artificiale. Una storica prima volta, come sottolineato con orgoglio del presidente del Consiglio.
Soddisfazione tra gli esponenti del governo e del centrodestra, ovviamente, silenzio tombale dal centrosinistra. "La partecipazione in presenza di Papa Francesco al G7 in Puglia è merito della premier Meloni ed è frutto di una sua grande intuizione - la celebra Licia Ronzulli, vicepresidente di Forza Italia in Senato -. L'Intelligenza Artificiale, oltre ad essere un'opportunità presenta molti rischi sotto il profilo della sicurezza, per chi la produce, per chi ne fa uso e per chi ne può subire i condizionamenti. Per garantire questa sicurezza, va perseguito il principio dell'etica. E' un obbligo morale di cui tutti dobbiamo farci carico. Il Pontefice ci sta indicando la via da perseguire per saper usare un mezzo così innovativo, senza abusarne e senza che si trasformi in uno strumento per annullare la capacità di giudizio dell'uomo. Siamo felici che la premier Meloni, per potere cogliere fino in fondo il suo insegnamento, abbia avuto l'idea di creare un precedente così straordinario, perché è la prima volta nella storia che un Papa partecipi al vertice dei Paesi più industrializzati del mondo occidentale".
Le fa eco Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia, Noi Moderati e Maie al Senato. "E' una grande idea di Giorgia Meloni l'invito a Papa Francesco al G7. Ancora una volta il presidente del Consiglio sorprende tutti, a dimostrazione della sua indiscussa e crescente credibilità internazionale che ci inorgoglisce e riempie di gioia. Geniale idea portare al cospetto dei leader del mondo uno studio della Santa Sede sull'IA e farlo anche attraverso l'autorevole presenza del Papa. Grazie presidente Meloni per quest'altra lungimirante iniziativa che darà certamente un contributo decisivo per regolamentare la nuova e rivoluzionaria novità tecnologica destinata a condizionare sempre più il futuro".
Dopo la nomina di uno dei consiglieri del Papa, il francescano padre Paolo Benanti, esperto di etica delle tecnologie e docente alla Gregoriana e all'Università di Seattle, come presidente della commissione parlamentare AI per l'informazione, c'è dunque una nuova impronta del Vaticano su una delle materie più controverse del presente. La Santa Sede, d'altra parte, ci lavora da tempo. Nel 2020 la pontificia accademia per la Vita ha firmato con Microsoft, Ibm, Fao, Governo italiano una 'Call for an AI Ethics', documento nato per sostenere un approccio etico all’Intelligenza Artificiale e promuovere tra organizzazioni, governi e istituzioni un "senso di responsabilità condivisa con l'obiettivo di garantire un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana e non la loro graduale sostituzione". I firmatari della Call avevano quindi già espresso il desiderio di lavorare insieme per promuovere una 'algor-etica', ovvero lo sviluppo e l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale secondo i principi di trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, sicurezza e privacy. Quello del prossimo G7 si annuncia dunque come un momento epocale, che potrebbe segnare il futuro di tutti noi. Ma in questi giorni in tanti tra i (cosiddetti) progressisti preferiscono pensare ad Antonio Scurati.