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Ilaria Salis, "candidata perché antifascista. Neanche nel Pci". L'attacco di Antoniozzi

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"Le opposizioni candidano al Parlamento europeo una signora che, oggi detenuta in Ungheria, ha come curriculum quello di essere antifascista. Nemmeno il Pci del Dopoguerra decideva le candidature in questo modo". Alfredo Antoniozzi, vice-capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, si scaglia contro Ilaria Salis, candidata alle europee per Alleanza Verdi e Sinistra, proprio nel giorno in cui, da Budapest dove è in cella da oltre un anno, l'italiana accusata del pestaggio di un esponente di estrema destra invia una lettera per spiegare le sue ragioni. 

"Ringrazio con tutto il cuore le persone che in Italia mi hanno supportato in questi lunghi mesi senza rimanere indifferenti di fronte alla sconvolgente storia di cui sono, mio malgrado, protagonista da più di un anno: familiari, compagne e compagni, amici con cui condividevo progetti e altri che non vedevo da molti anni, insegnanti e colleghi e le migliaia di persone che pur non conoscendomi sono solidali con la mia situazione", esordisce la missiva della 41enne insegnante milanese. A leggere le sue parole sono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, i leader di AVS, in una conferenza stampa convocata alla Camera per ufficializzare la sua partecipazione alle elezioni. 

 

 

 

"I sorrisi che ho trovato ad accogliermi alle udienze mi hanno scaldato il cuore, mi hanno dato grande forza e soprattutto la consapevolezza di non essere sola. Sono immensamente grata per tutto quello che si sta facendo per me e soprattutto sono fiera del fatto che un Paese come l'Italia si sia mobilitato per ciò che mi sta accadendo". 

 

 

 

"So di non essere un caso unico né eccezionale. Io ho avuto la fortuna di non essere dimenticata, ma situazioni di ingiustizia simili sono all'ordine del giorno in diversi Paesi d'Europa. Per questo - conclude - dopo notti insonne e settimane di tormentare riflessioni, ho deciso di accettare la candidatura alle elezioni europee. Por portare l'attenzione che mi avete mostrato anche alle altre persone che si trovano nella mia stessa situazione. E per trasformare questa mia sfortunata vicenda in qualcosa di costruttivo per la tutela dei diritti fondamentali". 

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