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Questo 25 aprile non è una Liberazione ma una prigione
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La sinistra ha distrutto il significato del 25 aprile. Il brillante risultato è stato ottenuto con un sistematico lavoro di demolizione del (fu) messaggio comune, con l’espulsione dell’avversario dal momento simbolico. Opera scritta, musicata e accompagnata dalla zelante propaganda dei gazzettieri e dei salonisti del libro. Gli intellettuali, sono loro i responsabili del delitto, l’uccisione della Giornata della Liberazione, hanno lasciato impronte digitali dappertutto.
L’ignorante colto, ossessionato dal nemico, in cerca di cinque minuti di notorietà e se va bene di una svolta con diritti d’autore, prima ha trasformato l’appuntamento in un rito tribale contro Silvio Berlusconi, poi è arrivata la metamorfosi in creatura mostruosa con la caccia all’ebreo in piazza, anno 2024, Italia.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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