Giuseppe Conte contro Schlein candidata? "Un modo per ingannare gli elettori"
No, Giuseppe Conte non perde occasione per scagliarsi contro la sua teorica alleata, ovvero Elly Schlein. Si pensi alle vicende pugliesi. O si pensi, per restare agli eventi degli ultimissimi minuti, a quanto detto dal leader del M5s a La Repubblica delle Idee, l'evento organizzato a Napoli dal quotidiano diretto da Maurizio Molinari. Si parlava delle imminenti elezioni europee, in cui Schlein sarà candidata capolista per il Pd in due circoscrizioni: l'ipotesi era nell'aria da tempo ed è stata confermata dalla segretaria proprio oggi.
E Conte, interpellato sulla scelta di non candidarsi alle europee, ha risposto: "È stato naturale per delle regole elementari di trasparenza che ha il Movimento 5 Stelle. Da noi non è possibile farsi votare e poi non andare in Europa. Queste sono prassi di buona politica e mi permetto di dire ai leader che stanno pensando di candidarsi" sapendo già che poi non andranno in Europa, "che è un modo per ingannare gli elettori". Parole pesantissime. E ogni riferimento, ovviamente, non è puramente casuale.
Dunque sul caso Antonio Scurati, ecco che il presunto avvocato del popolo si accoda al carrozzone che grida alla censura e che attacca indiscriminatamente Giorgia Meloni. "Abbiamo un presidente del Consiglio molto furbo, oltre che menzognero - ha sparato -. Lo ha pubblicato lei stessa sulle sue pagine social, però lo ha accompagnato da una denigrazione dell'interessato", ha rimarcato riferendosi al discorsi di Scurati, diffuso dal premier sui suoi profili social.
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Poi le bordate contro Mario Draghi, dopo la presunta auto-candidatura europea dell'ex presidente Bce: "ll report Draghi? L'ho trovato insoddisfacente, manca una visione strategica". Secondo Conte, il report "non risponde alle prospettive di cui ha bisogno l'Europa, benissimo quando ricostruisce la situazione attuale, le carenze dell'Europa rispetto alle competizioni con gli Stati Uniti, la Cina ma l'azione che viene fuori qual è?". "Dovremmo allargare la nostra visione, dobbiamo prendere atto che tutti gli indici ci dicono che è il secolo dell'Asia mentre noi siamo siamo in un quadro molto occidentale e Nato. Dobbiamo aprirci a questa competizione e affrontarla e poi manca un capitolo sul partenariato dell'Africa. In quel report manca una visione strategica, è tutto sulla difesa e si accetta supinamente la logica del riarmo", ha aggiunto.
Infine, la politica estera, tema sul quale la cifra stilistica di Conte resta sempre quella dell'ambiguità. "Sono stato contrario alla posizione che Trump ha assunto su Israele dove sminuiva quello che sta accadendo a Gaza, questa strategia militare del governo Netanyahu è folle. Ma anche pagine come Capitol Hill non avremmo mai immaginato si potessero scrivere. Possiamo anche dire che Biden sta sbagliando qualcosa oppure no?", conclude il leader grillino.
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