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Maurizio Landini, la sceneggiata in pazza: "Il governo racconta balle, non ci fermeremo"
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"Adesso basta". Già il nome dell'iniziativa la dice lunga (e strappa anche un sorriso sarcastico). Si parla della sfilata organizzata da Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, segretari di Cgil e Uil, in piazza per i lavoratori e soprattutto contro il governo. E Landini ha iniziato a urlare, e straparlare, sin dal principio: "In questa piazza parla il Paese reale, visto che stanno dicendo balle e irreggimentando tutto", ha premesso mister Cgil.
"Il mondo del lavoro non ce la fa più - riprende -: un problema salariale grande come una casa, una precarietà inaccettabile, problemi di fondo perché i diritti fondamentali della nostra Costituzione oggi non sono garantiti, a partire dal diritto alla salute, alla sanità, all'istruzione e al lavoro sicuro. C'è bisogno di cambiare, ascoltando e dando un ruolo al mondo del lavoro. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci".
Quindi le consuete bordate contro il governo Meloni: Il messaggio è che c'è bisogno di cambiare, si ascolti il mondo del lavoro. Il messaggio è che non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Abbiamo cominciato questa mobilitazione a novembre, non abbiamo avuto risposte, il governo racconta balle e intendiamo andare avanti senza escludere l'utilizzo degli strumenti democratici a nostra disposizione. Lo stiamo facendo per dare un futuro al Paese", ha tuonato.
Anche un passaggio contro l'autonomia differenziata, la legge-bandiera della Lega: "È una follia pura", sparacchi Landini dalla testa del corteo. "Se pensiamo alla sanità e guardiamo a quello che sta succedendo - ha proseguito - abbiamo 12 regioni su 20 che dichiarano già adesso di non essere nella condizione di garantire i livelli di assistenza minimi garantiti dalla Costituzione. Abbiamo quasi cinque milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi per farlo. Anziché di fare sistema e discutere di ciò che si fa in Europa qualcuno pensa che bisogna fare l'autonomia differenziata. Siamo radicalmente contrari a questa logica, per noi bisogna applicare la Costituzione e rivoluzionare il nostro paese cambiando e applicanti i principi della stessa", ha concluso mister Cgil.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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