Amadeus, il veleno di Ruotolo: "L'odio del governo rende la Rai inospitale"
"L'odio e la fame di vendetta del governo Meloni hanno reso la Rai una casa inospitale". Più che l'odio e la fame del governo Meloni, a fare gravi danni pare essere l'astinenza da potere di cui stanno soffrendo terribilmente a sinistra. Un chiaro esempio di questa condizione sono le parole di Sandro Ruotolo, responsabile informazione, cultura e memoria della segreteria Pd. Da quando la Rai non è più terreno di conquista per la sinistra, improvvisamente pare essere diventata l'ultima emittente del panorama televisivo italiano. "È una situazione di abbandono, non c'è più l'idea del servizio pubblico inteso come una ricchezza di voci e di idee. Il governo sta impoverendo la Rai per portare avanti un'idea di odio e vendetta. Questa classe dirigente di destra sta attuando quello che Previti disse nel 1996: non faremo prigionieri".
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E figurarsi, la sindrome di accerchiamento cronica di cui soffre il Pd è tornata a manifestarsi più forte che mai. Il mantra è sempre lo stesso, arrivano i fascisti: "Prima del governo Meloni c'era il pluralismo. Siccome non possono proporre la cultura del ventennio fascista, occupano tutto, ma non sempre hanno delle prime firme per farlo. L'icona di questa debolezza culturale si chiama Gennaro Sangiuliano, il giovane missino che fa il ministro della Cultura".
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A mancare terribilmente a Ruotolo e compagni sono i loro alfieri, paladini dell'informazione libera... Di sinistra: "Prima di Amadeus se ne sono andati Fazio, Annunziata, Gramellini, Augias... Così si impoverisce la Rai e gli ascolti continuano a calare. Non sono loro che se ne vanno, è la casa che è diventata inospitale. Non mi permetto di chiedere ad Amadeus perché se n'è andato. Però dico che è un patrimonio e non andava perso. Io soffro se vedo la crisi della Rai, che dovrebbe essere la tv di tutti e non lo è, perché è diventata tele Meloni e oggi sta diventando una cosa piccola piccola. Hanno l'ossessione dell'egemonia culturale e intanto pensano soltanto a occupare le poltrone".