Pd, rivolta per Berlinguer sulla tessera dem: l'affondo di Castagnetti
"Se non si mettono altre foto e resta quella di Berlinguer, progetto sepolto". Se Elly Schlein sta cercando di spaccare il partito, allontanando l'anima più moderata e riformista del partito, beh ci sta riuscendo. Già la composizione delle liste per le europee sta creando non pochi problemi alla segretaria del Pd, con le correnti in fermento per non rimanere tagliate fuori o penalizzate dalle scelte della leader. In un clima tutt'altro che sereno, con anche i guai giudiziari che inseguono i dem sull'asse Torino-Bari, Elly Schlein ha pensato bene di gettare altra benzina sul fuoco e sfidare apertamente la parte del Pd che le è più ostile. Ecco quindi che la scelta di realizzare le nuove tessere del partito con il volto di Enrico Berlinguer assomiglia molto a un aut aut: o vi adeguate alla nuova linea o quella è la porta.
Questa sensazione l'ha certamente avuta Pierluigi Castagnetti, ultimo segretario del Partito Popolare italiano e fondatore del Pd. In un'intervista a Il Giornale ha spiegato la portata di questa scelta per chi viene da un'esperienza diversa da quella del comunismo: "Sono sicuro che il prossimo anno ci sarà un’altra foto sulla tessera, altrimenti Pd è progetto morto. È opportuno fare una precisazione. Nulla contro la figura di Berlinguer. Nessuno vuole mettere in dubbio l’autorevolezza di Berlinguer. Però così non va. Il Pd non è prosecuzione del Pci. Siamo altra cosa e non possiamo accettarlo".
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Insomma, una sterzata a sinistra troppo violenta rischia di far implodere il partito: "Se Elly Schlein vuole un partito che sia una versione aggiornata del Pci tanti saluti. Noi non ci siamo. È una scelta ma si abbia il coraggio di dirlo. Nel 2007 il Pd è nato per rappresentare nel panorama politico italiano una novità. Era il superamento di due culture, non il prevalere di un’altra sull’altra". Secondo Castagnetti, una soluzione per poter riequilibrare la situazione potrebbe essere scegliere un popolare per la tessera 2025: da De Gasperi a Moro, i nomi non mancano. Ora aspettiamo però di vedere Elly in versione democristiana. Non sembra crederci molto l'ex leader popolare: alla domanda sul suo giudizio relativo alla segretaria, ha preferito glissare. "Mi perdoni. Ci tenevo a precisare la mia posizione rispetto alla foto di Berlinguer sulla tessera. Ora voglio riprendere la corsa" e ha ripreso a guidare.
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