Capezzone: "Nathalie Tocci si candida a consigliera dell'Iran"
Il day after dell'attacco iraniano contro Israele è il tema stra-dominante sui giornali in edicola oggi. Il sistema difensivo Iron Dome ha respinto il 99% dei missili e dei droni lanciati da Teheran, sottolinea Daniele Capezzone nel suo "Occhio al caffè", la rassegna politicamente scorrettissima di Libero.
Per il momento, Israele si è tenuto uno spazio di reazione "e questo in guerra è tutto", e la condanna del G7 è chiara: "Un comunicato netto, senza riserve, non ci sono zone d'ombra e anche quando si parla di Gaza rimbalza la questione degli ostaggi".
"Ma sui giornali italiani, con l'eccezione di Libero e Il Foglio, c'è un nemico. Chi è, l'uomo con il turbante Khamenei? No, Netanyahu!", sottolinea Capezzone ricordando come anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervistato dal Corriere della Sera, spari a palle incatenate sul premier israeliano. "A vincere questa speciale classifica è però Nathalie Tocci sulla Stampa, che si candida quasi a consigliera di Teheran. 'Non è stata una grande idea agire così, bisognava fare cosà'. Una specie di spin doctor".
E il lato della politica italiana? "Meloni presiedeva il G7 e la nota è stata buona. Non molto brillanti le reazioni del ministro degli Esteri Tajani che ha chiesto garanzie agli iraniani, ma se a destra ci sono state incertezze il disastro è avvenuto a sinistra. "Schlein ha salvato la faccia fino a un certo punto, ma Conte si è scatenato. Muti fino alle 11, poi hanno parlato. E Conte forse era meglio se stava zitto, neanche una parola di solidarietà". Il leader dei 5 Stelle ha preferito attaccare la segretaria Pd: "Non c'è niente di condivisibile se Schlein chiama Meloni".