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Leoluca Orlando, la profezia: "Al Pd restano 12 mesi di vita"

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Dopo l'addio al Pd e l'ingresso in Verdi e Sinistra Italiana, l'ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, mette nel mirino i dem. Come è noto il partito non sta affrontando una fase facile e le inchieste in Puglia stanno mettendo sempre di più a rischio la tenuta del Nazareno anche in vista del voto delle Europee e di ciò che avverrà dopo. L'ex primo città del capoluogo siciliano ed esponente di peso dei progressisti non usa giri di parole, per lui il Pd ha un anno di vita: "Se il Pd è un partito di cacicchi? L’anno scorso davo due anni di vita al partito, perché sono convinto che la correntocrazia è una malattia terminale. Oggi gli rimane un anno di vita di rilevanza politica, se non cambia. Per essere alternativi alla destra sovranista, Schlein e Conte non devono lasciarsi prendere dalle competizioni", ha affermato Leoluca Orlando intervenendo oggi a "L’Attimo Fuggente", ai microfoni di radio Giornale Radio.

"I candidati del Pd sono scelti anche in base alle correnti. Non mi hanno candidato perché non appartengo a una corrente: se avessi preso il caffè con qualche capocorrente forse oggi sarei candidato", ha affermato. Infinr ha aggiunto: "Ho lasciato il Pd perché oggi la logica correntizia è quella che prevale. A Schlein ho detto che con me avrebbe perso tempo". Insomma la profezia di Orlando agita e non poco la sinistra. Avrà ragione lui?
 

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