Tg1, la retromarcia del Pd: "Boicottate Rai 1. Anzi, no..."
Per protestare contro il Tg1 ritenuto troppo meloniano e anti-Pd per le notizie sulle inchieste di Bari e Torino, il Partito democratico aveva ordinato ai suoi di non andare più al Tg1 e lo aveva comunicato sia al telegiornale di Rai 1 sia ai parlamentari dem. Un diktat che però, rivela Il Giornale, ha scatenato l'ira degli stessi dem che ritenevano questa decisione "avventata", soprattutto in piena campagna elettorale per le Europee.
Quindi la clamorosa retromarcia della segretaria Elly Schlein.
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L'ufficio stampa del Pd infatti diffonde una nota alle agenzie di stampa: "Sono prive di ogni fondamento le notizie apparse su alcuni organi di stampa secondo le quali il Pd avrebbe deciso o minacciato un 'Aventino' nei confronti dei Tg Rai". E ancora: "Al netto del riferimento storico irrispettoso, nessuno ha mai detto o pensato una cosa del genere. Prova ne sia che nella giornata di ieri, lunedì, i telegiornali della Rai hanno visto la presenza del presidente del partito".
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Tant'è. Gli "screenshot in cui i collaboratori più stretti della Schlein impartivano l’ordine di scuderia" sono passati "di mano in mano. Finiti da una chat all'altra. Chi ha visto quei messaggi assicura che l’Aventino era stato già deciso. Con tanto di ordine tassativo a tutti gli esponenti del Pd di non apparire più al Tg1", si legge nell'articolo. Ma è un autogol, i Pd ha bisogno di andare tv, compreso il Tg1 per guadagnare consensi in vista delle elezioni.