FdI, mossa sul Pnrr: niente stipendio a chi rallenta le pratiche
Basta perdere tempo sulle pratiche relative al Pnrr. D’ora in avanti chi lo farà rischia lo stipendio. Così il centrodestra ha deciso di accelerare sulla questione della paura della firma. È stato avviato alla Camera nelle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali l’iter riguardante la proposta di legge di Fdi a prima firma del capogruppo Tommaso Foti in materia. Il testo prevede lo stop alla responsabilità erariale sugli atti che siano stati preventivamente vistati dalla Corte dei Conti ma anche l’obbligo di copertura assicurativa per gli amministratori in caso di danni patrimoniali.
La discussione è stata avviata giovedì scorso nelle commissione congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera con l’illustrazione della relatrice Sara Kelany. In base alla proposta di legge di fatto si limita - in maniera ancora maggiore rispetto alla normativa attuale - la responsabilità amministrativa soltanto ai fatti che abbiano l’elemento del dolo. Il testo prevede che «qualora l’atto abbia superato il controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti, non sarà più possibile sottoporre a giudizio per responsabilità erariale gli amministratori che lo abbiano adottato. Mediante tale eliminazione - si spiega nell’introduzione del provvedimento - il superamento del controllo preventivo avrà effetto tombale sulle eventuali criticità dell’atto, mentre ad oggi è possibile sottoporre a giudizio anche gli amministratori che abbiano adottato atti vistati e registrati dalla stessa Corte dei conti».
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D’altro canto viene previsto «l’obbligo di copertura assicurativa per coloro che abbiano responsabilità nella gestione di risorse pubbliche, prevedendo la facoltà per l’amministrazione di appartenenza di destinare una parte del trattamento economico accessorio spettante al dirigente o funzionario alla stipulazione della polizza assicurativa».
Infine è prevista una possibile multa per gli amministratori in caso di eccessivi ritardi rispetto alle tempistiche del Pnrr. L’ultimo articolo prevede, infine, che il giudice contabile, «nei casi più gravi» di accertamento della responsabilità amministrativa, possa disporre a carico del dirigente o funzionario condannato la sospensione dalla gestione di risorse pubbliche per un periodo compreso tra sei mesi e tre anni. Sulla proposta di legge, presentata nel dicembre 2023, arrivano le critiche dell’opposizione e in particolare di M5s. Durante l’avvio dell’esame in commissione, infatti, i pentastellati col capogruppo Alfonso Colucci hanno sottolineato come la scelta di demandare l’assenso preventivo alla Corte dei Conti «introducendo un meccanismo di silenzio assenso in base al quale, trascorsi i trenta giorni previsti, il parere si intende espresso» non metterà i magistrati contabili- subissati di richieste- «nelle condizioni di eseguire i controlli preventivi». «Anche tale scelta- attacca - costituisce la prova» della resistenza «della maggioranza ai controlli di legalità».
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