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Pd, dopo la Puglia lo scandalo a Torino: ecco come portava voti "Sasà"

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"Se non mi trovi cinquanta voti ti tolgo il saluto": a dirlo, alla vigilia delle elezioni amministrative del 2021 a Torino, sarebbe stato Salvatore Gallo, 85 anni, figura storica del Psi torinese e del centrosinistra, amico personale di Bettino Craxi e padre di Raffaele, attuale consigliere regionale dem, non indagato ed estraneo all'inchiesta. Questo quanto emergerebbe dall'inchiesta "Echidna". Le indagini riguardano in realtà gli appalti per le manutenzioni dell’autostrada Torino-Bardonecchia, che hanno già portato a 9 misure cautelari, ma un capitolo sarebbe dedicato a un presunto scambio di favori per ottenere voti in occasione delle comunali di tre anni fa.  Un altro problema per il Pd, già alle prese con un'inchiesta per presunto voto di scambio in Puglia. 

Gallo, ex presidente di Sitalfa, concessionaria della Sitaf che gestisce l’autostrada A32, è indagato per estorsione e peculato e non per il presunto scambio di favori, che comunque sarebbe emerso dall’ordinanza. I voti che avrebbe cercato di ottenere in qualche modo, tuttavia, non sarebbero stati per sé, ma per alcuni candidati dem da piazzare in consiglio comunale o nelle circoscrizioni. In cambio, avrebbe fatto diversi favori, come interventi medici in tempi rapidi, assunzioni, promozioni, nomine in qualche ente o fondazione. Il tutto in violazione della legge elettorale del 1960. 

 

 

 

Questi presunti favori, in ogni caso, non avrebbero nulla a che fare con la criminalità organizzata e dunque non costituiscono reato. Secondo il gip, però, rappresenterebbero uno spaccato della "politica clientelare" orchestrata da Gallo a Torino. Si sarebbe trattato di favori fatti "non per spirito di fratellanza o per nobili intenti - ha osservato il giudice - bensì per guadagnare 'crediti' da spendere in occasione delle competizioni elettorali". Tornando alle elezioni del 2021, Gallo si sarebbe fatto promotore di alcuni candidati dem, alcuni dei quali aderenti a un'associazione chiamata Idea-To. Anche se poi le cose sarebbero andate diversamente da come forse si aspettava: al momento di nominare gli assessori, infatti, il neosindaco Stefano Lo Russo - che non è coinvolto nella vicenda - non ha preso in considerazione nessuno del gruppo Idea-To, preferendo, a quanto si legge, "persone competenti sulle materie specifiche".

 

 

 

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