Giuseppe Conte, "perché ha detto no a Virginia Raggi alle europee". Trema il M5s
"No, Virginia no". Così ha deciso Giuseppe Conte: sarebbe stato il leader del Movimento 5 Stelle, secondo quanto scrive Repubblica in un retroscena, a sbarrare la strada a Virgilia Raggi. L'ex sindaca di Roma avrebbe avuto la tentazione di candidarsi con i 5 Stelle alle prossime elezioni europee di giugno, ma l'avvocato ed ex premier non avrebbe gradito averla in lista. Forse, è il sospetto, perché a oggi la Raggi sembra insieme a Chiara Appendino (ex sindaco di Torino) l'unica in grado di fargli ombra e, chissà, aspirare al suo ruolo di leader.
La Raggi oggi siede al Campidoglio come "semplice" consigliere d'opposizione. Sembrava un ruolo di transizione, ma alla fine il Movimento non ha mai puntato su di lei né per le Regionali nel Lazio né per le politiche dell'autunno 2022. Conte, si legge, "ha fatto una scelta precisa, ponderata". A fregare l'ex sindaca, in punta di regolamento interno al M5s (in odore di tafazzismo) è il tanto discusso vincolo dei due mandati.
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Sindaca prima, consigliera poi: di fatto la Raggi non potrebbe più candidarsi a nulla. Peraltro, la Raggi è pure uno dei tre membri di garanzia del Movimento insieme a Roberto Fico (ex presidente della Camera) e Laura Bottici, quindi in caso di possibile deroga sarebbe chiamata a giudicare se stesso. Non il massimo della trasparenza per i "trasparentissimi" grillini.
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"Virginia ha 200mila voti e un milione di follower", ripetono da tempo i 5 Stelle più consapevoli dell'impatto elettorale che avrebbe l'ex prima cittadina. Peraltro, fanno notare, una "promozione" a Bruxelles della Raggi aiuterebbe a distendere i rapporti in Campidoglio tra il Pd del sindaco Roberto Gualtieri e il Movimento, tappa importante anche nell'ottica di rafforzare il fragilissimo "campo largo" giallorosso. E allora il sospetto è inevitabile: Conte ha paura della forza della Raggi o di fare un favore a Elly Schlein?
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