Fratoianni e Piccolotti, i compagni da 1 milione di euro
Erano quattro amici comunisti al bar. Poi, entrati alla Camera grazie a Sinistra Italiana, sono diventati cinque, e sono passati alla buvette. Due si sono sposati, Nicola ed Elisabetta. Congratulazioni ed evviva il partito a conduzione familiare. Fratoianni (Nicola) è il capo; Piccolotti (Elisabetta) l’altro volto televisivo. A Montecitorio i restanti deputati di Sinistra Italiana sono Ghirra, Grimaldi e Mari.
Il leader maximo, Fratoianni, pisano trapiantato al Sud, cinquantun anni, in parlamento da undici e prima per un triennio assessore regionale in Puglia, a vent’anni ha preso la tessera di Rifondazione e si è subito battuto strenuamente per i poveri. Da quando è a Roma ha guadagnato quasi un milione (901.441 euro) e comprato macchine e moto. E' proprietario di un fabbricato a Foligno e un altro l’ha preso in comproprietà. La moglie, Piccolotti, sempre stando alla dichiarazione dei redditi depositata in parlamento, prima di entrarci percepiva 5.081 euro all’anno - 423 al mese - come consulente della comunicazione. Consulenze pesanti. Nel 2022, in due mesi e mezzo da onorevole, se n’è meritati 22mila. Quest’anno arriverà a circa 98mila, la somma che mediamente prende un deputato della Repubblica. Anche lei si è battuta contro la povertà.
LE OPERE
Il marito, Nicola, comunista laureato in Filosofia all’Università di Pisa, è rimasto folgorato dal “Capitale di Soumahoro”: un anno e mezzo fa ha portato Aboubakar in parlamento e quand’è scoppiata l’inchiesta sulla moglie e la suocera del deputato con gli stivali di gomma, puff, l’ha disconosciuto. A sinistra dicono che Fratoianni era stato avvisato più volte che qualcosa non quadrava, ma vedremo cosa decideranno i giudici. Lui ha dichiarato che non sapeva niente, e ovviamente gli crediamo.
L’anno migliore, per il comunista toscano, è stato il 2021: stipendio di 105.152 euro, in garage una Volvo V60 e una moto Bmw F800 G8. Prima aveva una Triumph Bonneville. I diari della motocicletta. Fratoianni come il Che. Lo scandalo è che al comandante di Sinistra Italiana nessuno abbia dedicato magliette né spille. $ il Fratoianni che vuole la tassa sui ricchi «per redistribuire la ricchezza: chi ha tanto paghi molto e chi poco paghi meno»; il Fratoianni che pretende il reddito minimo garantito, ma il suo è un po’ sopra la media; reclama «il potenziamento del trasporto pubblico», però lui – dalla prima Volvo immatricolata nel 2002 – ha inquinato più di un Landini (il trattore, non il capo della Cgil). L’estate scorsa per andare a un comizio a Campobasso – tra i temi forti l’ambiente - Fratoianni si è fatto portare su un’Alfa a gasolio di inizio Duemila, e questo vecchio polmone è andato a fuoco. Partiva da Foggia, ottanta chilometri che poteva fare su un mezzo elettrico caricato nottetempo dal sodale Bonelli, Angelo il “Verde”. E invece... «No... No! Maremma impestata!».
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Macchina in panne e fumo alto fino a Capalbio. Fratoianni ha inquinato quattro volte: ha usato un’auto a gasolio; l’auto ha preso fuoco; è dovuto intervenire il carroattrezzi; per portarlo al comizio hanno dovuto mandargli un’altra auto. Henry Ford quando vedeva passare un’Alfa si toglieva il cappello. Noi quando su un’Alfa vediamo passare Fratoianni ci tocchiamo e prendiamo l’estintore.
La coppia Fratoianni si è fatta sposare nel 2019 da Nichi Vendola, che di Nicola (altri 300mila euro dalla politica, e siamo a un milione e due) è stato il capo quand’era presidente della Puglia. Matrimonio sfarzoso in stile “Ferragnez” nella sala Sisto IV di Palazzo Trinci, dimora tardogotica nel cuore di Foligno con affreschi del Quattrocento. Altro che “diritto all’eleganza” reclamato dalla moglie di Soumahoro mentre agli extracomunitari delle cooperative “di famiglia” - secondo le accuse - non venivano pagati gli stipendi ed erano costretti a vivere in locali fatiscenti e a mangiare cibo di scarsa qualità. Chissà se lo sognavano così il gran giorno (il matrimonio, non l’incontro con Soumahoro), quando il Nicola no global e la sua Elisabetta campeggiavano al G8 di Genova, pugno chiuso e Viva la Revolución. Tutto attorno, tra i compagni, bandiere rosse avvolte dall’odore di sigarette speziate.
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LOP E MIRACOLI
Piccolotti, 42 anni, laurea triennale in “comunicazione nella società della globalizzazione”, a 26 era già portavoce nazionale dei Giovani Comunisti (in via d’estinzione). Dopo è rimasta folgorata anche lei da Vendola - sempre tutto in famiglia e la sua Sinistra Ecologia Libertà. Anche lì è diventata portavoce, e anche lì il partito si è estinto. Dimenticabile la candidatura a sindaco di Foligno, che ha cinquantacinquemila abitanti e la Piccolotti ha preso il sette per cento. Alle elezioni politiche del 2022 il marito l’ha candidata nel blindatissimo collegio plurinominale “Puglia 4”, ed ecco che Elisabetta ha coronato anche il sogno di entrare nel palazzo di Montecitorio. Fratoianni, nel frattempo, è salito sulle barche delle Ong con Richard Gere. Migranti e champagne. Hasta Soumahoro siempre!