Decaro, la lettera dell'ex sindaco di Foggia: "Quando Lamorgese scioglieva il mio Comune dov'eri?"
Antonio Decaro è finito nella bufera. Il sindaco di Bari come è noto è andato in piazza per dire no alle procedure avviate dal Viminale per lo scioglimento dei Comune e ha raccolto il doppio autogol messo a segno da Michele Emiliano con quella frase che ha accostato il primo cittadino del capoluogo pugliese alla sorella di un boss. Ma Decaro ha la memoria corta. Infatti qualcuno che ha già dovuto affrontare lo scioglimento del Comune per gli stessi motivi che hanno acceso l'iter a Bari, prova a ricordare la coerenza di Decaro. Stiamo parlando dell'ex sindaco di Foggia, Franco Landella (Lega) che era primo cittadino della città pugliese quando l'amministrazione venne sciolta nel 2021: "Caro Antonio se la tua crociata barese contro le istituzioni della Repubblica italiana è la risposta alla guerra che il governo di centrodestra avrebbe minacciato contro di te e la tua città, allora posso dichiarare senza timore di smentita che sia io che la mia Foggia siamo stati sconfitti (per il momento) da un governo targato Pd – Cinque Stelle”, scrive in una lettera aperta.
La missiva è di quelle che fanno riflettere: "“Giù le mani da Bari” ripeti come un mantra in questi giorni – continua Landella- perché sarebbe una follia sciogliere il comune di Bari. Allora ti domando se non sia stata una follia sciogliere il comune di Foggia o di Trinitapoli o di Otranto, per molto meno? Se realmente credi che la minaccia di un commissariamento è un ricatto politico contro un’amministrazione e contro una città perché nella campagna elettorale per le amministrative di Foggia sei salito sul palco e ti sei schierato con chi ha politicamente spinto e speculato sull’immeritato commissariamento della mia città? Forse perché Foggia era amministrata dal centro destra e non dalla sinistra e quindi meritava tutto il male possibile?”, prosegue Landella.
L’ex primo cittadino di Foggia, ricorda ilSecolo d'Italia, sottolinea “che la questione non riguarda quello che stai vivendo oggi ma il tuo comportamento ieri ossia quando assieme ad altri ex sindaci sciolti per mafia ci siamo rivolti a te in qualità di presidente dell’Anci e avevamo sperato che nella veste di presidente del sindacato degli amministratori degli enti locali avresti avuto una presa di posizione netta a salvaguardia dei sindaci e delle comunità da essi rappresentate e un maggiore coraggio nel porre a livello nazionale una tematica così forte sebbene antipopolare a tutela di coloro i quali con te e come te hanno sempre combattuto nella trincea degli enti locali”. Landella afferma infine “di aver depositato pagine e pagine di documentazione comprovante la costante attenzione dell’amministrazione da me guidata contro l’azione pericolosa e subdola della criminalità mafiosa in terra di Foggia”.