Veneto, Luca Zaia rilancia la sfida: "Il sale della democrazia, non siamo la periferia dell'impero"
Il suo Veneto, con l'archiviazione del terzo mandato (almeno fino a prova contraria) è una regione contendibile: tutti i riflettori puntati, da FdI a Forza Italia e passando ovviamente per la Lega. Per questo Luca Zaia rilancia secco in una intervista alla La Stampa: "Lasciamo che a decidere siano i veneti, sono loro che devono poter scegliere e valutare se sono stati amministrati bene o male".
Anche perché "l'elezione diretta è il sale della democrazia" ma soprattutto perché "il Veneto non è la periferia dell'impero" e quindi "va difeso con i fatti e non con le chiacchiere". E i fatti, sostiene il Doge, mettono in evidenza che la sua regione è "un gioiellino da 180 miliardi di Pil con nove siti dell'Unesco e le Olimpiadi alle porte, che io mi sono inventato, ma soprattutto una sanità d'eccellenza che trae la sua migliore forza nei centri sanitari pubblici perché l'incidenza di quella privata eroga solamente l'11 per cento delle prestazioni contro il 30-40 per cento di altre regioni".
Quindi il governatore scandisce: "Questa è la regione che governo, una parte del Paese che riesce ancora ad attivare investimenti esteri". Poi sottolinea che, personalmente "non ho alcuna ansia per il terzo mandato", e infatti, "non perdo il sonno per questo" ma certamente i "veneti molti dubbi se li pongono" anche perché quando "si inizia un viaggio è indispensabile capire la direzione che si vuole prendere".
Quanto al suo futuro il governatore è chiarissimo e ribadisce che "il mio futuro lo programmerò quando sarà ora, io resto concentrato sulla mia azione amministrativa che in tanti anni mi pare sia stata apprezzata dai miei cittadini ma anche dalla destra, dalla mia parte politica".
Per Zaia il tema centrale resta uno, o meglio due: l'identità e la collegialità. Requisiti senza i quali "non sempre si fa strada", anzi, "direi che non se ne fa, perché senza identità non c'è consenso, e il consenso è il carburante dei cittadini. Può accadere che in qualche circostanza da soli si faccia anche prima e più in fretta ma di sicuro insieme si fa un viaggio più lungo e più sicuro", conclude Zaia.