Maurizio Landini, la sparata: "Referendum contro il lavoro precario"
Non bastano i dati Inps a placare il veleno che quotidianamente Maurizio Landini versa sul governo. Proprio in queste ore l'istituto di previdenza sociale ha certificato la crescita dell'occupazione con un milione di posti in più. Numeri chiari che però non spengono il sacro fuoco della protesta di Landini.
E così arriva l'ultima sparata: un referendum per l'abrogazione del lavoro precario. Una sorta di spin-off del delirante "aboliremo la povertà" dei grillini appollaiati sul balcone. Afferma infatti mister Cgil: "Pensiamo che i livelli di precarietà che ha raggiunto questo paese siano sotto gli occhi di tutti, nel 2023 su 7 milioni circa di rapporti di lavoro attivati l'85% riguarda contratti a termine, lavoro a chiamata. Il 90% dei morti sul lavoro avviene in subappalto e sono spesso lavori precari. Superare la precarietà è un punto di fondo, e per fare questo bisogna cambiare le leggi. Le leggi non possiamo cambiarle noi ma il Parlamento, e siccome non le stanno cambiando, anzi, anche questo governo le ha peggiorate, pensiamo che il sindacato debba utilizzare tutti i mezzi a disposizione, dalla contrattazione alla presentazione di legge ma anche arrivare a un referendum abrogativo", ha affermato il segretario della Cgil.
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Che poi ha articolato la sua proposta così: "Per un referendum intanto occorre raccogliere le firme, poi bisogna andare a votare - ha aggiunto -. Ogni cittadino può andare a votare per dire che della precarietà non ne può più. E' uno strumento che rimette in mano al singolo cittadino il diritto di poter decidere. Non deve delegare a nessuno. Noi pensiamo che il tema della precarietà sia il male assoluto quello che determina insicurezza, competizione e che non sta dando un futuro ai nostri giovani. Per noi è una battaglia fondamentale che mettiamo a disposizione di tutti perché per noi al centro ci deve essere la persona e non il profitto".
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