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Stefano Bonaccini, il retroscena: prima il Parlamento e poi il posto della Schlein

 Stefano Bonaccini

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Stefano Bonaccini, attualmente alla guida dell'Emilia Romagna, starebbe puntando al Parlamento. Ma non quello europeo, nonostante le voci su una sua possibile candidatura alle europee dell'8 e 9 giugno. Un suo avversario a Bologna ne ha parlato con Italia Oggi, preferendo però mantenere l'anonimato: "Altro che Europee, Bonaccini guarda a Roma: vuole conquistare un seggio al Senato o alla Camera per non sparire dalla scena politica nazionale. Insomma, Bruxelles è lontana per il presidente del Pd, che punta sempre a prendersi la segreteria del suo partito". 

Quando gli è stato chiesto come farebbe il governatore a diventare parlamentare, la fonte anonima ha spiegato: "Con un gioco di sponda. Deve trovare un senatore o un deputato dem (eletto in un collegio uninominale, roccaforte del centrosinistra) che sia disponibile a candidarsi alle Europee per poi prendere il suo posto". E ancora: "Dopo aver conquistato il seggio Ue con il sostegno di Bonaccini, il deputato o il senatore in questione si dovrà dimettere". A quel punto ci sarebbero le elezioni suppletive per il seggio lasciato vacante.

 

 

 

Secondo la fonte interpellata da Italia Oggi, se Bonaccini vincesse le suppletive dovrebbe poi dimettersi da governatore dell'Emilia. E a tal proposito ha detto: "Nessun problema. Come prevede la legge regionale numero 18 del 2022, verrebbe sostituito per pochi mesi dall’attuale vicepresidente Irene Priolo" fino alle nuove elezioni previste a gennaio 2025. Nel caso in cui non andasse in porto questa soluzione, allora non ci sarebbero alternative secondo la fonte anonima: "Sarà lui a doversi candidare a Bruxelles con tanti saluti al parlamento italiano". 

 

 

 

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