Ucraina, Meloni contro Macron: "Rischio escalation, no all'intervento Nato"
"L'Italia non abbasserà la guardia, l'arrivo della bella stagione potrebbe incoraggiare i trafficanti di esseri umani": Giorgia Meloni lo ha detto nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo. "Il nostro duplice obiettivo - ha poi aggiunto - è aumentare gli sforzi sul continente africano e lanciare un'alleanza globale contro i trafficanti". La premier, quindi, ha difeso l'accordo con l'Egitto, augurandosi che sia al riparo da critiche ideologiche e ricordando come l'intesa con la Tunisia stia dando oggi importanti frutti: "Gli ultimi dati forniti da Frontex certificano un calo di arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale di circa il 60% nei primi mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con una sensibile diminuzione proprio di quelli provenienti dalla Tunisia".
Passando al contesto internazionale, la presidente del Consiglio ha detto: "Ribadiremo il nostro sostegno all'Ucraina". Poi ha sottolineato di "rivendicare con orgoglio il ruolo svolto dal governo per contribuire a sbloccare il negoziato per l'avvio del percorso di adesione dell'Ucraina nell'Unione europea". Mentre sulla possibilità di avviare dei negoziati con Mosca è stata molto chiara: "Come ci si può sedere al tavolo delle trattative con chi non ha mai rispettato gli accordi?". Riferendosi invece alle parole del presidente francese Emmanuel Macron, che non ha escluso l'invio di truppe in Ucraina, la premier ha detto: "La nostra posizione non è affatto favorevole, si rischia l'escalation". Su quanto successo in Russia nell'ultimo periodo, ha spiegato che l'Italia condanna "lo svolgimento di elezioni farsa in territorio ucraino" e "le vicende che hanno portato al decesso in carcere di Aleksej Navalnyj il cui sacrificio non sarà dimenticato".
Nel corso del suo intervento a Palazzo Madama, la presidente del Consiglio ha fatto riferimento anche alla guerra a Gaza: "E' necessario continuare a lavorare senza sosta per evitare un'estensione del conflitto". E ancora: "Ribadiremo la ferma condanna all'aggressione di Hamas e chiederemo il rilascio degli ostaggi israeliani: non possiamo dimenticare chi è stato a scatenare questo conflitto. È stato Hamas e lo ribadisco perché la reticenza tradisce un antisemitismo latente ma dilagante". Poi, però, la Meloni ha anche ribadito che "il legittimo diritto all'autodifesa di Israele deve esercitarsi con proporzionalità e rispetto del diritto internazionale" e che "non possiamo restare insensibili di fronte alle vittime civili a Gaza, vittime due volte", per questo "ribadiremo la contrarietà a un'operazione di terra a Rafah". "La soluzione - ha proseguito - è quella dei due popoli e dei due stati, e l'Europa deve essere protagonista".
Uno sguardo infine a quanto sta succedendo nel mar Rosso, con le navi commerciali prese di mira dai ribelli Huthi: "La mia sincera gratitudine va alla Marina e all'equipaggio della nave Duilio che si trova nelle acque prospicenti il Mar Rosso. La nave ha dovuto neutralizzare più di un attacco di droni, lo ha fatto con prontezza ed efficacia. È per questo che è stato affidato all'Italia il comando dell'operazione Aspides".